di Roberto Malini
Ancora trentanove vittime civili dei bombardamenti in Siria, fra cui cinque bambini. Una tragedia, causata anche dall’uso da parte di Isis di centinaia di scudi umani: il lato più ignobile della guerra. Non rende meno dolorosa questa continua morìa di innocenti sapere che i bombardamenti sono rivolti contro una mappa precisa di postazioni di Isis e che altrimenti le vittime sarebbero molte di più. Le milizie dello Stato Islamico si muovono sempre portando con sé scudi umani, fra cui molti bambini, lo rivelano le organizzazioni umanitarie, confermando i report delle autorità statunitensi e delle Nazioni Unite, ripresi più volte dai media internazionali. La disinformazione, riguardo alla guerra civile in Siria, regna sovrana in molti stati occidentali ed è resa ancora meno attendibile dalle opinioni che si susseguono nei social, creando una realtà parallela fatta di dati presunti o inventati. Anche i politici, quando parlano del conflitto in corso in Siria dal 2011, danno l’idea di non saperne nulla. In Siria è in atto una complessa guerra civile che vede il governo di Assad da una parte (con le sue innumerevoli violazioni dei diritti umani) e gruppi fondamentalisti dall’altra (a propria volta caratterizzati da atrocità commesse, di ogni genere), il cui intento è di portare nel paese la sharia. Per quanto riguarda le Nazioni Unite, Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno accordato sostegno ai ribelli, mentre Cina e Russia hanno preso le parti del governo di Assad. Ci sono stati circa 290 mila morti fra il 2011 e oggi, fra cui circa 90 mila civili, 105 mila soldati di Assad e 95 mila combattenti antigovernativi (circa 45 mila ribelli siriani e curdi e circa 50 mila jihadisti di Isis e al-Nusra). Questi numeri sono riconosciuti con pochissima approsssimazione dalle parti in causa, dalle organizzazioni umanitarie, dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. Molti ritengono che queste cifre siano frutto di un “complotto” e che in realtà le vittime siano per la maggior parte civili. Il fatto che non lo siano, non rende meno grave la loro tragedia: parliamo di quasi centomila civili, fra cui almeno 20 mila bambini! Vi è anche chi nega l’impiego di scudi umanio da parte di Isis, nonostante vi siano rapporti, documenti, testimonianze a foto di questa atroce arma di guerra, che viola ogni norma di civiltà. Anche altre organizzazioni jihadiste, sia in Siria che in altri paesi, ricorrono agli scudi umani civili nelle loro azioni di guerra o terrorismo.