“Esiste un esercito di docenti senza abilitazione o già di ruolo che sono stati esclusi dalla legge, ma che vogliono partecipare” al concorso a cattedre impugnando la loro esclusione illegittima prevista dai decreti pubblicati dal Miur il 26 febbraio scorso: a scriverlo è oggi Orizzonte Scuola, alla vigilia della scadenza delle domande di accesso alla procedura selettiva nazionale.
“Nel complesso – scrive ancora la rivista specializzata – in ballo ci sono 160mila domanda circa, 40mila in meno rispetto alle previsioni avanzate dallo stesso Ministro dell’Istruzione che aveva parlato di 200mila. La sola associazione ANIEF ne ha raccolti 20mila, che presenteranno domanda senza avere il requisito fondamentale previsto dalla legge, che violerebbe, però, la costituzione e il diritto di accesso a pubblici concorsi. Ancora una volta saranno i tribunali a decidere. Già nel 2012 i giudici hanno dato ragione ai ricorrenti”.
Anief comunica che anche nel corso del lungo weekend pasquale tanti laureati e aspiranti docenti esclusi hanno continuato ad aderire al ricorso con il sindacato. Si conferma la prevalenza di ricorrenti neo-laureati, la cui eventuale vincita del concorso rappresenterebbe davvero un’inversione di tendenza per svecchiare finalmente il corpo docenti italiano più vecchio al mondo secondo i dati Ocse.
Il sindacato ricorda che in tutto sono 15 le categorie di insegnanti illegittimamente estromessi: assieme ai laureati, vi sono i dottori di ricerca, i diplomati in Accademia e in Conservatorio, in ISEF, i docenti già di ruolo nelle scuole pubbliche che intendono cambiare disciplina d’insegnamento, i laureandi in Scienze della formazione primaria, gli Insegnanti tecnico pratici, gli abilitandi Afam, gli abilitati all’estero, i diplomati magistrale-linguistico, gli educatori. E anche un nutrito numero di abilitandi dei corsi universitari Pas e di Sostegno, che hanno pagato una tassa variabile tra i 3mila e i 4mila euro sapendo di terminare il loro percorso formativo entro l’anno accademico 2014/2015, ma che a causa di ritardi legati alla burocrazia accademiche, rimarrebbero fuori per poche settimane. Per ricorrere contro queste esclusioni, c’è tempo sino a domani 30 marzo: basta registrarsi sul sito dell’Anief, presentare la domanda e aderire al ricorso, attraverso un semplice link, che all’interno riporta tutte le istruzioni in merito.
Continua anche la raccolta di ricorsi d’urgenza, da presentare al giudice del lavoro, contro la tabella di valutazione dei titoli contenuta nel D.M 94: quello prestato per 180 giorni anche non consecutivi, in scuole statali, paritarie o su posti di sostegno agli alunni disabili. E anche da parte di personale già assunto a tempo indeterminato, nelle scuole sia pubbliche che paritarie. Nel dettaglio, sarà possibile ricorrere contro la “Tabella per la valutazione del servizio di 180 giorni specifico non continuativo”; contro la “Tabella per la valutazione del servizio di sostegno su classe di concorso”; contro la “Tabella per la valutazione del servizio aspecifico su classe di concorso non afferente al medesimo ambito verticale”. Tutti i candidati interessati al riconoscimento di questi servizi (pari a 0,70 punti per ogni anno scolastico prodotto), possono aderire al ricorso e scaricare la domanda dal form di adesione al ricorso di loro interesse, da presentare sempre entro domani.
“Poi, ci sarà tutto il tempo per esaminare i ricorsi sulle supplenze non considerate dal Miur – ha ricordato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perchè la valutazione di titoli e servizi subentrerà solo dopo il superamento delle prove. Per quanto riguarda, invece, le esclusioni delle 15 tipologie di candidati, si procederà con un ricorso d’urgenza. In modo da chiedere la loro presenza alle prove. Siamo pronti a difendere il diritto di parità di accesso ai pubblici concorsi a tutti i livelli di giustizia, sino ad arrivare a quel Consiglio di Stato che per il concorso del 2012 ha dato ragione a noi applicando i principi di non discriminazione previsti dall’Unione Europea per tutti i paesi aderenti”, ha concluso Pacifico.