Entrano nel vivo i Diversity Media Awards, il progetto a cura di Diversity – l’associazione guidata da Francesca Vecchioni –, che per la prima volta premia i migliori contenuti mediali italiani (TV, radio, cinema, pubblicità e web) che nell’ultimo anno hanno contribuito ad una corretta rappresentazione delle persone e tematiche LGBT.
Le votazioni online sono aperte da oggi, 1 aprile 2016, e sarà possibile votare fino al 30 aprile. Tutti potranno esprimere la propria preferenza sulle otto categorie in gara sul sito http://www.diversitylab.it/.
I prodotti mediali in nomination sono stati selezionati tra oltre 200 e identificati attraverso il lavoro scientifico di 42 ricercatrici e ricercatori con la supervisione di un Comitato Scientifico, composto da 15 docenti di 11 atenei. I sei personaggi sono stati individuati attraverso un sondaggio realizzato con Google Consumer Survey. L’evento di premiazione si terrà il 23 maggio a Milano all’UniCredit Pavilion.
I Diversity Media Awards sono un progetto no-profit patrocinato dalla Commissione europea, dal Consolato degli Stati Uniti d’America e dai Comuni di Milano, Roma e Alba. Sponsor e partner dell’iniziativa sono Google, Discovery Italia, Twitter e Tiscali.
Le nomination
CINEMA: Miglior film italiano
• Io e lei (Produzione Indigo Films) – Perché rivolgendosi a un pubblico ampio e mainstream racconta una storia d’amore tra donne utilizzando gli stessi codici narrativi impiegati per raccontare le storie d’amore tra personaggi di sesso opposto.
• Né Giulietta né Romeo (Produzione Pigra) – Perché (e per come) racconta la storia di una famiglia italiana come tante, in cui il figlio fa (come tanti) coming out con genitori e parenti.
• Vergine Giurata (Vivo Film e Colorado Film) – Perché trae ispirazione da un’antica tradizione albanese per utilizzarla come strumento per sfidare gli stereotipi di genere.
RADIO – Miglior programma radio
• Pinocchio – Radio Deejay – Perché sa parlare di temi LGBT, tra cui il matrimonio egualitario e l’omogenitorialità, anche in chiave pop rendendoli fruibili a un’audience giovane e ampia.
• Caterpillar AM – Radio2 – Perché tratta notizie e storie a tema LGBT in modo positivo, sfidando la narrazione dominante.
• Lateral – Radio Capital – Perché inserisce in modo ordinario i temi LGBT nella rassegna stampa quotidiana con puntuale ironia e disarmante efficacia.
PUBBLICITÀ – Miglior campagna
• Milioni di passioni – Tim Vision (Leagas Delaney) – Perché, tra le molteplici famiglie che si godono una serata sul divano, di fronte alla televisione, mostra anche una coppia gay. Una bella novità nella storia dell’advertising in Italia.
• Microonde e gustose sorprese – Findus (Havas Worldwide) – Perché racconta una storia di coming out dove, tipicamente, accade: una cena in famiglia, ma cotta al microonde, per mostrare che i tempi stanno cambiando.
• Buone feste dalla famiglia Frozen – Disney Junior – Perché Disney ci ricorda che il vero centro di tutto sono le bambine e i bambini. I suoi auguri di Buone Feste sono rivolti a loro, e alle loro famiglie, di qualunque origine o colore, anche arcobaleno, perché ogni bambina e bambino ci si possa ritrovare.
TV – Miglior serie italiana
• Un posto al sole – Rai Tre (Produzione FremantleMedia Italia e Rai Fiction) – Perché è la prima soap di produzione nostrana a incorporare temi LGBT nel suo arco narrativo, raccontando una storia di scoperta di se stessi e coming out in contesti differenti (in famiglia, con gli amici, eccetera).
• È arrivata la felicità – Rai Uno (Produzione Publispei) – Perché è una serie, prodotta dalla televisione pubblica, che utilizza una narrazione rassicurante e quotidiana anche per raccontare, tra le altre, la storia di una coppia di giovani lesbiche in procinto di diventare mamme.
• Ragion di Stato – Rai Uno (Produzione Rai Fiction e Cattleya) – Perché è un film per la TV, andato in onda sulla televisione pubblica, in cui l’orientamento sessuale della protagonista è un dato di fatto e non un problema.
TV – Miglior serie straniera
• Grey’s Anatomy – La7 e Fox Life – Perché è una delle serie TV più popolari e ha portato in Italia la prima rappresentazione realistica di una storia d’amore tra donne.
• Beautiful – Canale 5 – Perché è una soap opera di culto che, di recente, ha introdotto un personaggio transgender attraverso cui ha spiegato, con tatto e accuratezza, argomenti delicati come il coming out e l’outing.
• Faking It – MTV – Perché parla a spettatrici e spettatori giovani raccontando i momenti tristi e quelli felici che attraversano gli adolescenti LGBT nella scoperta di se stessi e nel rapporto con genitori, parenti e amici. Il tutto mantenendo un raro equilibrio tra ironia, leggerezza e profondità.
TV – Miglior programma
• Che Tempo che Fa – Rai Tre – Perché è un talk show che affronta temi LGBT senza controversie e polemiche. Il momento di comicità finale diventa spesso l’occasione per invitare il pubblico e, in particolare, la classe politica a ricordarsi che i diritti umani e civili riguardano indistintamente tutte le persone.
• Pechino Express – Rai Due – Perché è un reality show di successo, considerato il più gay friendly della TV, in cui la presenza di diverse persone LGBT dichiarate non ne determina la cifra narrativa principale.
• Italia’s Got Talent – Sky Uno – Perché, per la prima volta nella storia della TV italiana, ha ospitato una proposta di matrimonio tra due uomini. Il video è diventato subito virale ed è stato ripreso da notiziari e altri programmi.
• Sconosciuti – Rai Tre – Perché ha raccontato le vite di tutti i giorni delle persone LGBT, riuscendo sempre a evitare sensazionalismi e stereotipi.
• Vite Divergenti – Real Time – Perché racconta in modo innovativo e autentico le vite e le esperienze delle persone transgender attraverso la loro stessa voce.
WEB – Miglior produzione video
• 10percento Badhole Video
• Fuori!
• The Jackal
PEOPLE – Personaggio dell’anno
Chi si è distinto personalmente, in modi diversi, nella battaglia culturale a favore del riconoscimento dei diritti delle persone LGBT in Italia, sfidando pregiudizi e discriminazioni.
• Mika
• Laura Pausini
• Tiziano Ferro
• Barbara D’Urso
• Fedez
• Daria Bignardi