LA CARTA DEI DIRITTI ALLA SALUTE DEGLI ANZIANI FRAGILI

Rispetto della dignità della persona, diritto alla salute e alla diagnosi tempestiva. Diritto ad essere informati, a partecipare alle scelte riguardanti la propria salute e alla socialità. Anche quando si è anziani e fragili, e le facoltà cognitive naturalmente si affievoliscono o sono compromesse dall’insorgere di patologie come Alzheimer e demenza senile. Se ne è parlato questo pomeriggio al Quinto Forum delle Politiche sociali durante la presentazione della Carta dei diritti alla salute delle persona con decadimento cognitivo non reversibile. Il documento è nato da un lavoro svolto dal Comune di Milano in stretta collaborazione con l’Osservatorio Alzheimer costituitosi nell’ambito della Rete Alzheimer che comprende Comune di Milano, Ats e Terzo settore. La carta indica dieci punti ritenuti irrinunciabili:

1. diritto alla socialità;
2. diritto al rispetto della dignità;
3. diritto alla salute;
4. diritto all’ascolto e alla partecipazione alle scelte;
5. diritto alla diagnosi tempestiva;
6. diritto alla presa in carico immediata e competente;
7. diritto alla presa in carico integrata;
8. diritto alla sorveglianza etica;
9. diritto alla sorveglianza legale.

“Tutelare le persone che vivono una fase di fragilità nella propria vita è un impegno fondamentale sia sul piano della cura, sia su quello dell’informazione – ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute”. “Proporremo l’adozione di questa Carta a tutti gli ospedali, alle residenze sanitarie assistenziali, ai centri di assistenza della città affinché il rispetto dei diritti della persona siano sempre messi al centro di ogni azione”.

La Carta dei diritti vuol rappresenta uno stimolo al miglioramento della qualità dell’assistenza e della cura e al rispetto del diritto alla salute per tutti i soggetti impegnati nella cura della persona con decadimento cognitivo.

La persona con decadimento cognitivo presenta infatti una progressiva perdita delle capacità di comunicare che la rende più fragile e indifesa. Attraverso la comunicazione è, infatti, possibile trasmettere i bisogni più immediati, dichiarare sintomi, quali il dolore e, in generale, le situazioni di disagio. La difficoltà di comunicazione, pertanto, rende la persona malata dipendente dagli altri e vulnerabile alle situazioni di incuria che talora degenerano in vero e proprio maltrattamento. Il decadimento cognitivo, infine, si associa spesso a condizioni gravi, quali la maggiore esposizione ad altre malattie – come quelle infettive – e a traumi – ad esempio, a seguito di cadute accidentali dovute a perdita di equilibrio.

La Giunta comunale ha approvato recentemente lo stanziamento di 150.000 euro che saranno utilizzati per le diverse attività a sostegno delle persone anziane malate di Alzheimer: il numero verde gratuito 800 679 679, per informare i cittadini e indirizzarli ai servizi già esistenti; la conduzione dei nove Alzheimer Café dove si svolgono attività ludico-ricreative e di sostegno ai familiari; interventi non farmacologici, dalla pet-therepy, all’attività motoria, dalla musicoterpia ai laboratori espressivi; due centri di incontro e coordinamento “Modello Meeting Center” che impiegheranno psicologi, psicomotricisti, educatori, terapisti occupazionali e della riabilitazione. Con le stesse risorse saranno avviati nove corsi di formazione per familiari e assistenti (caregiver) svolte in sedi decentrate nelle nove zone.