Tutte le novità del pianeta Rescifina senza chiacchiere inutili

di Roberto Gugliotta

Il basket siciliano è bello perché fonte di sorprese. Ci avessero detto due anni fa che il potere del Presidente regionale Antonio Rescifina fosse sul viale del tramonto, ci avessero detto un anno fa che esistono pure le retrocessioni celebrate, ci avessero detto tre mesi fa che non basta avere un grosso budget per andare ai play off, che reazione avremmo avuto? Ci si riempie la bocca con la logica di mercato, ma non c’è logica se poi i fatti dicono l’esatto contrario. Il paradosso dell’asticella delle ambizioni è solo uno dei tanti. Il movimento del basket siciliano merita di meglio rispetto a quello che ci offre il convento Rescifina. E non è solo questione di tecnica e fondamentali. Vediamone un altro: da sempre nello sport si dice che contano i risultati. Se è così, Fip Sicilia a Pippo Sidoti dovrebbe fare un monumento: andare ai play off che valgono la B senza avere santi in paradiso e con una “borsa” leggera non è da tutti, invece gli fanno la guerra. C’è una logica? A Rescifina non è mai piaciuto coach Sidoti. Mai. E sapete perché? Ha carattere, conosce la pallacanestro e non lecca i piedi. Quelli come Sidoti occupano una posizione molto difficile. Spesso sono oggetto di gelosie e invidia. Come coach ha la responsabilità per quello che si fa in campo ma anche fuori, per questo è fondamentale essere un leader. Ovviamente le persone invidiose dei suoi successi dicono che si mangia i bambini a colazione (!), che incute timore (?), ma per essere un vincente bisogna cercare di farsi seguire, col buon esempio, attraverso il comportamento personale. Ho pensato: uno con questi requisiti dovrebbe far comodo a un presidente intelligente. Poi ho rivisto nella mia mente questi anni di presidenza Rescifina e ho smesso di pensare. Altro argomento, gli arbitri. Corre voce che Fip Sicilia abbia selezionato otto nominativi di “fischietti” da inviare a Roma per le designazioni per i play off che valgono la B. Si mormora che per motivi di “borsa” saranno loro a fischiare le gare interne di Zannella Cefalù e Sport è Cultura Patti. Ovviamente tra gli otto fortunati ci sono quelli meritevoli per competenze e quelli meritevoli per i servizi offerti. Epperò la crescita di un movimento dovrebbe basarsi sul merito e non sulla fedeltà alla causa Rescifina, o no? La questione arbitri dovrà essere affrontata con maggior serietà dal nuovo presidente nella speranza che il nuovo non sia il vecchio. Coraggio arbitri, prima o poi sarete premiati per il merito e non per raccomandazione! Dalle piccole questioni legali alle grandi. Anche se in apparenza non importa granché quest’anno la C/silver ci riserva pure le retrocessioni dopo una stagione di non senso. Dispiace dover parlare di fallimenti sportivi epperò è lo sport che ci educa al sudore e al rispetto delle regole e del campo. Attenzione però: non tutte le retrocessioni sono uguali. A qualcuno non è stato regalato nulla, semmai l’esatto contrario, a qualche altro è stato concesso troppo e ciononostante è retrocesso. Certo, se uno in questi giorni sfoglia il diario dei ricordi gli passa la voglia di stare nello stesso palazzetto con certa gente. D’altra parte, in giro si vedono spot solo di feste, accademie del basket e “banda bassotti”, s’è mai visto dare all’istruttore un bel libro di etica? E, sempre d’altra parte, che festa dello sport è quella che non tutela i ragazzini ma i d-istruttori?