di Roberto Gugliotta
Indignarsi non serve. I consigli nemmeno. Le riflessioni forse. Capita che sfogli il giornale locale (Gazzetta del Sud del 14 aprile) e scopri che il Csi (Centro Sportivo Italiano) ha organizzato un torneo di basket riservato agli under 10 e 12. Manifestazione che a detta del cronista è risultata una “festa per tutti”. Festa per i bambini, festa per le società partecipanti ma soprattutto una festa per il responsabile provinciale del basket targato Csi, Sara Sciliberto. E qui ti cade l’occhio: ma questa Sara Sciliberto non sarà forse l’arbitro di punta della Fip Sicilia, protagonista nel progetto donna e da sempre molto vicina alle posizioni del presidente Antonio Rescifina? Osservi meglio le foto dell’articolo e non puoi far a meno di scuotere la testa: non solo è lei ma scopri che con l’altro arbitro di Fip Sicilia, Giuseppe Spanò gestisce la società Asd Sport 360. Dunque, se mi passate il termine, con la Fip Sciliberto e Spanò sono “giudici” con il Csi “avvocati”. Ma i processi non è il caso di imbastirli, la lealtà sportiva non è compromessa ma solo un po’ complicata, com’è nel Dna della nostra messinesità. I consigli non è il caso di darli, ogni Presidente di federazione fa di testa sua. Se a Roma Petrucci chiede al Coni di tutelare le federazioni dalla concorrenza (a volte sleale) degli enti di formazione sportiva, in Sicilia Rescifina tollera… tanto al chilo. Perché se è cosa buona e giusta propagandare lo sport, in questo caso il basket, tra i più giovani, mi chiedo perché bisogna lasciare campo libero al Csi e non ci pensa la Fip? Il comitato regionale non ha un referente in provincia di Messina? E se la Sciliberto è così brava a far partecipare al suo progetto l’Amatori, la Life basket, la Basket Ganzirri, e tante altre realtà locali … perché non svolge questa sua mission sotto la scritta Fip Sicilia? Non vi sembra un paradosso? Che ne pensa il Presidente Regionale CIA, Ciro Beneduce? Si può essere arbitri e allenatori – organizzatori? Si può essere giudici e avvocati nella stessa causa? Se non ricordo male nella scorsa stagione non fu proprio la Cia di Beneduce a bloccare l’arbitro Carlo Di Giorgi sol perché aveva arbitrato nel torneo Uisp? In fin dei conti, Di Giorgi, arbitro era con la Fip e lo stesso ruolo svolgeva con la Uisp. Dubbi, perplessità, riflessioni. Leggo sempre nell’articolo illuminante di Gazzetta del Sud che la responsabile provinciale del Csi, Sciliberto si augura che questo progetto sperimentale continui nel tempo. Confesso un altro mio limite: quando qualcuno che ha molto potere dice che si tratta solo di un esperimento, cado in uno stato di prostrazione, invaso dalla certezza che questo esperimento sarà presto una definitiva realtà. Quindi, a Messina, la gestione degli under 10 e 12 da parte del Csi per me è già passata. Già che ci siamo, si potrebbe fare a meno del referente Fip e dei campionati giovanili tanto alle feste partecipano solo loro che non a caso hanno battezzato l’evento della Sciliberto #wearefamily. La prostrazione deriva dal fatto di non poter fare nulla. E dalla certezza che non saranno altri a mobilitarsi per fare chiarezza su federazione ed Enti di promozione sportiva. Quando si gioca in famiglia negli eventi Csi puoi protestare e non giocare nei campionati targati Fip? No che non puoi. Ma vorresti! Perché è vero che siamo al mercato delle vacche, ma sono vacche grasse. Mai gli istruttori diversamente etici hanno guadagnato tanto, brocchi compresi. E se applicano le regole male, c’è pur sempre la spiegazione: giocano troppo. Ma non c’è la controprova. Non si sa che cosa farà adesso Rescifina né cosa risponderà Beneduce, si sa come funzionano certe cose… giocheranno a far finta di nulla. Il movimento delle feste rende tutti felici: del resto #wearefamily.