Un anno fa Parlamento europeo istituiva con una Risoluzione il Giorno della Memoria dell’Olocausto dei Rom e Sinti

Il 15 aprile 2015 il Parlamento europeo istituiva finalmente il Giorno della Memoria dell’Olocausto di Rom e Sinti, con una Risoluzione (RSP 2015/2615). EveryOne Group, che fin dal 2008 aveva presentato all’Assemblea europea una “Mozione per Risoluzione contro il razzismo che colpisce Rom e Sinti e la proposta di istituzione di una Giornata della memoria dell’Olocausto dei Rom e Sinti” fu fra i primi a conoscere l’esito – trionfale – della votazione: 554 voti favorevoli, 13 contrari e 44 astenuti. La Mozione aveva già ottenuto pareri favorevoli dai partiti che avrebbero poi presentato il testo della Risoluzione: Alde, PPE, S&D, ECR, GUE/NGL, Verdi/ALE e altri gruppi politici. Fu un momento di civiltà, un momento che ricordiamo come una tappa miliare dell’interazione fra società civile e politica. Nel frattempo, purtroppo, alla Risoluzione non hanno avuto corrispondenza azioni contro la discriminzaione dei popoli Rom e Sinto da parte delle istituzioni. In particolare, i Rom poveri provenienti da Romania e Bulgaria hanno continuato a subire sgomberi senza alternative di accoglienza, arresti e carcerazioni ingiuste, sottrazione di minori da parte delle autorità, pestaggi da parte di razzisti e uomini in divisa, allontanamento da ospedali e centri di solidarietà. Una persecuzione che prosegue e dimostra come la memoria non abbia ancora prodotto effetti significativi sulle nuove direttive politiche e sociali dell’Unione europea, che alle validissime teorie promosse e alle leggi contro la discriminazione approvate non riesce a far corrispondere un reale cambiamento, che segnerebbe un allentamento – ormai vitale – della persecuzione in atto.