Il Presidente del Consiglio, in una trasmissione radiofonica nazionale, in merito alla questione degli investitori coinvolti nelle 4 banche “salvate” dal suo Governo, ha pronunciato la seguente dichiarazione: “Queste 10 mila persone hanno messo dei soldi in operazioni che erano a rischio. 3-4 anni fa se mettevamo i soldi in un conto corrente ci davano tra lo 0,5 e l’1%, questi signori prendevano il 7-8%, avevano assunto obbligazioni subordinate a rischio che rendevano di più. Erano stati truffati? Siccome è stata la prima volta, diamo loro una mano, restituiamo a chi ha i titoli l’80%, poi naturalmente se hanno da protestare vadano a fare l’arbitrato e vediamo se hanno ragione loro. Non sono così convinto che gli meriti fare l’arbitrato. Ma agli altri 60 milioni italiani evitiamo di fare racconti non esatti."
Ci corre l’obbligo di smentire quanto pronunciato dal premier, numeri alla mano.
Renzi dice che queste 10 mila persone avrebbero messo dei soldi in operazioni a rischio. Questo è falso! Al momento in cui questi titoli erano stati emessi, la grande maggioranza delle obbligazioni subordinate erano considerati titoli con un grado di rischio contenuto anche se leggermente superiore alle obbligazioni senior (differenze, comunque, che non sono mai state spiegate alla quasi totalità dei sottoscrittori). Non è affatto vero che i rendimenti erano del 7-8% quando i tassi sui conti bancari erano lo 0,5% e l’1%. Facciamo dei casi concreti. L’obbligazione subordinata di Banca Etruria avente codice ISIN IT0004931405 emessa il 28/06/2013 e scadente del 2018 aveva un rendimento del 3,5%. Si trattava di rendimenti in linea con i rendimenti della media delle obbligazioni bancarie non subordinate a pari scadenza. Per la precisione, secondo i dati di Bloomberg, al 28/06/2013 la curva dei tassi a 5 anni delle obbligazioni bancarie italiane senior (quindi NON subordinate) con rating tripla B era pari al 3,74%. Alla stessa data, il rendimento a 5 anni dei titoli di stato italiani era pari al 3,4%, quindi in linea con quello delle obbligazioni subordinate emesse da Banca Etruria!
Renzi quindi racconta frottole agli italiani e conclude pure dicendo “evitiamo di fare racconti non esatti.” Siamo alla beffa!
Ma oltre a dire cose false, in questa dichiarazione del Presidente del Consiglio c’è un’altra beffa.
Ricordiamo che le norme per tutelare i risparmiatori coinvolti in questa vicenda sono attese da mesi e mesi. Inizialmente le promisero per l’inizio dell’anno.
Il 9 Febbraio fu lo stesso Presidente del consiglio a dire pubblicamente che per il giorno dopo ci sarebbe stato il decreto per definire le modalità di rimborso. Poi il giorno successivo dissero che il decreto legge non era lo strumento tecnico adatto per queste norme e che avrebbero fatto dei Decreti Ministeriali entro pochi giorni. Passarono le settimane senza vedere niente ed infine hanno fatto il decreto legge che a Febbraio pareva non essere la modalità appropriata…
Ma la beffa nella beffa è che mentre il Presidente del Consiglio si permette di dire: “vadano a fare l’arbitrato e vediamo se hanno ragione loro” questo benedetto decreto legge non stabilisce le modalità di accesso all’arbitrato! Per questo siamo ancora in attesa, dall’anno scorso, di Decreti Ministeriali di Economia e Giustizia nonché di un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm) previsto dalla legge di Stabilità approvata l’anno scorso.
Ricapitolando, quindi, abbiamo un Presidente del Consiglio inadempiente, perché il suo Governo non ha emanato i provvedimenti per dare attuazione all’arbitrato, il quale va in una radio nazionale a sbeffeggiare i risparmiatori che ha direttamente danneggiato, dipingendoli fra l’altro come speculatori e dicendogli di andare a chiedere giustizia all’arbitrato quando lui è il primo responsabile che lo impedisce.
Che dire? #senzavergogna
Alessandro Pedone – Responsabile Aduc Tutela del Risparmio