Il minibasket deve cambiare pelle

Direttore Gugliotta,

utilizzo la sua rivista che spesso segue le vicende del basket siciliano per manifestare tutta la mia delusione dopo la giornata di ieri trascorsa per l’aggiornamento obbligatorio minibasket. Sono un istruttore minibasket che fa la propria attività nella provincia di messina da tantissimi anni lavorando con i bambini dai 6 agli 11 anni e all’inizio non condividevo i suoi articoli in merito al minibasket e al ruolo dei bambini che lei definisce bancomat. Chi come me ama svolgere la propria passione con i bimbi dopo un anno trascorso quasi interamente in palestra in questo periodo traccia un bilancio dell’annata svolta cercando i correttivi agli errori compiuti e rinforzando le cose buone intraprese. Ciò detto, nell’affrontare il viaggio di ritorno da Trapani a casa, ho ripercorso il mio anno di minibasket e l’unica cosa di positiva che riscontravo era il sorriso dei miei bimbi che riservavano alla fine di ogni allenamento o di ogni partitella amichevole, da me organizzata, quando mi salutavano. Per il resto solo tanta burocrazia tanti soldi versati a un’organizzazione federale, il cui referente nazionale, sig Crotti, scrive sul suo profilo Facebook che la Fip non ha i soldi per i diari!!!!!!!!, il referente tecnico, sig Cremonini, ci esorta a essere innamorati del minibasket o lasciar perdere!!!!!!!!!! il referente provinciale, prof.Cicciò, trova il tempo per scrivere libri e non per organizzare l’attività, tranne il torneo vacanziero (molto nutrito di big) alle Isole Eolie nella bella stagione! Allora ha proprio ragione il Sig Cremonini che solo l’amore di noi stupidi istruttori di provincia tiene in vita questo settore… Io mi sono stancato di stare dietro alle scelte, che ritengo strampalate, di chi decide………..a esempio che più di un Pao per provincia non si può organizzare e poi non controlla l’attività dei referenti regionali e provinciali!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
Sig Cremonini le sembra giusto che ieri si teneva il Pao a Trapani e contemporaneamente si svolgeva il Jamboree regionale a Palermo? Le sue belle parole….. di ieri perche nove istruttori non le hanno potute ascoltare??? Facile girare l’Italia facendo proclami o scrivere su FaceBook post che altri .. senza dire chi!!!!!!! tolgono le risorse al minibasket e poi rimanere attaccati alla poltrona come il nostro presidente regionale Sig Rescifina che neanche conosce la realtà del minibasket nella sua Messina.
Io dico basta!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo faccia il sig Cremonini o il Sig. Crotti o il Sig. Rescifina o il Sig. Cicciò il minibasket, e con questa mia invito tutti gli istruttori a non iscriversi più alla Federazione italiana pallacanestro che sarebbe meglio chiamare FEDERAZIONE ITALIANA POLTRONI o delle POLTRONE… Un istruttore deluso che ama il minibasket ma che segue il consiglio di lasciarlo lo stesso….Ad Maiora http://www.siciliabasket.it/maurizio-cremonini-in-sicilia-innamorati-del-minibasket-o-lascia-perdere/

No cheers in the press box

Non si fa in tempo a rallegrarsi per le due promozioni di Sport è Cultura Patti e Basket School Messina, rispettivamente in B e in C silver, che si ricade nelle scoraggianti vicende federali. Il Presidente regionale Antonio Rescifina ancora non si è deciso a dimettersi, e lo zoccolo duro del suo comitato ne approfitta per spingere ancora la macchina organizzativa verso il baratro. Il problema da lei sollevato non è nuovo, e certamente se non si cambia registro, si ripresenterà di nuovo. Per riassumere, le elezioni rischiano di diventare una rissa pro o contro Rescifina, con tanti indecisi, in attesa di offerte. Il minibasket, così come viene gestito non funziona, ma nessuno di noi ha mai detto che l’attività del mini basket non vada pagata: semmai è l’esatto contrario. Si deve dare un taglio all’uso del bancomat nei ragazzini. Perché da quando viene siglato il primo tesseramento la Federazione riconosce il premio alle società. Noi siamo per le cose giuste e non per i business sulla pelle dei ragazzini. Chiarito questo, bisognerebbe aprire il dibattito sull’attività giovanile promossa dalla Fip Sicilia: allegria. E rallegramenti alla classe di istruttori del passato, del presente e, speriamo, non del futuro. Dove stanno i talenti? Chi gioca nei campionati maggiori? Quali successi abbiamo ottenuto come selezione Sicilia? Viene da domandarsi con quale mai squadra saremmo scesi noi di Patti in campo se avessimo dovuto affidarci ai prodotti di una Federazione che ha avuto per anni un bilancio più che discreto, e che l’ha sperperato in vari modi, non esclusa una politica tecnica sciagurata. Sono costretto a ricordare che Daro Gullo, era stato bocciato dai selezionatori perché giudicato non futuribile… Nino Sidoti, Alessandro Sidoti, Francesco Anzà, mai convocati. E la lista aumenta se vado a rileggere i nominativi dell’annata 2001/2002. Tanto per non andare lontano aggiungo che nessun selezionatore ha fatto una visita a Patti per assistere agli allenamenti giovanili di coach Sidoti. Eppure girare per i campi d’allenamento, dovrebbe essere utile per un’inversione di tendenza. Ma l’attuale dirigenza non sembra o non vuole capire che è indispensabile lavorare su un numero ampio di ragazzini, almeno una cinquantina, interagendo con i coach, e soprattutto dotandosi di strutture di controllo e collaborazione clinica per ora occasionali. Ma l’atteggiamento, che dovrebbe essere di collaborazione, è di totale rifiuto. E’ doveroso domandarsi, dopo tante riflessioni, se si continuerà con criteri restrittivi, con una chiusura totale a chi non faccia parte del clan vincente e, insomma, con sistemi che non possono consentirci di agganciarci non si dice agli Usa, ma nemmeno alla piccola Lombardia. Che dovrebbe esserci di esempio… Bisogna accettare l’handicap senza fermarsi al suo limite. Chiedere un minimo di coerenza o di serietà sembra patetico. E allora aspettiamo il prossimo colpo di grancassa: perché tutto resti come prima bisogna che tutto cambi, diceva il Principe Tomasi di Lampedusa.

ROGU