Al via “I giovani educano i giovani”, progetto di educazione alla salute a bordo della nave Amerigo Vespucci ormeggiata a La Spezia, fortemente voluto da A.L.I.Ce. La Spezia e sposato in pieno dalla A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) e dalla SIMG, Società Italiana di Medicina Generale. Il progetto prevede un corso, tenuto dai giovani professionisti della sanità, infermieri laureandi o neolaureati e medici di medicina generale che frequentano il corso regionale triennale di formazione, rivolto agli studenti delle scuole superiori liguri. Dal nuovo anno scolastico, la campagna avrà un respiro nazionale.
“A.L.I.Ce. La Spezia Onlus – dichiara Gian Pietro Montanari, Presidente dell’Associazione locale – è onorata di dare vita a questa iniziativa così importante per la sensibilizzazione, la conoscenza e l’informazione dei ragazzi che avrà, da settembre, respiro nazionale coinvolgendo le scuole superiori delle città in cui è presente la sede regionale di A.L.I.Ce. Italia Onlus. A bordo dell’Amerigo Vespucci, i ragazzi della sezione grafica e comunicazione dell’Istituto “Fossati Da Passano” della Spezia, formati nel corso del progetto pilota, presenteranno delle documentazioni video e grafiche da loro create per spiegare la sintomatologia dell’ictus, conosciuta solo dal 44% della popolazione e quanto sia importante riconoscerla rapidamente. Sarà data grande importanza anche alla alimentazione con un ricettario di piatti salutari (le “Ricette di ALICe”) realizzate dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero “G.Casini” della Spezia utili a suggerire l’importanza di condurre uno stile di vita corretto sin da ragazzi”.
L’ictus cerebrale non è soltanto una malattia dell’anziano, come comunemente si crede. I dati parlano chiaro: l’incidenza dell’Ictus nei giovani cresce di anno in anno: circa 10.000 casi, ogni anno, riguardano infatti soggetti di età inferiore ai 54 anni. Lo dimostra uno studio pubblicato da Neurology: negli ultimi 20 anni, la percentuale di persone tra i 20 ed i 54 anni, colpite da questa patologia, ha subito un incremento dal 13% al 19%. L’ictus giovanile è la malattia neurologica più frequente dopo il trauma cranico; ad alcuni fattori di rischio “tradizionali” come ipertensione, fumo ed aumento del colesterolo, ne va aggiunto uno nuovo, l’uso di droghe, dalle anfetamine alla cocaina, aumentato di 10 volte dal 1994 al 2005.
“I giovani utenti devono essere sensibilizzati e formati – continua Nicoletta Reale, neo Presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus – perché possano diffondere facilmente informazioni per loro interessanti, raccontandole a parenti e amici, e, grazie a comportamenti corretti, possono tenere sotto controllo i principali fattori di rischio. Deve infatti essere noto che prevenire l’ictus cerebrale è possibile nell’80% dei casi. E’ bene sapere, fin da giovani quindi, che dieta e attività fisica contribuiscono a migliorare i dati allarmanti sulla patologia, che rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la terza nei paesi industrializzati”.
“La partecipazione attiva al Progetto dei neo infermieri e dei medici di medicina generale in formazione, iscritti al Corso Regionale triennale – ribadisce il dr Gian Pietro Montanari – per noi rappresenta un grande risultato nell’ottica di una sanità veramente orientata all’utente, in cui tutte le componenti professionali e non possono essere in grado di interagire tra loro e rendere così , con la partecipazione attiva di tutte le componenti , il servizio sanitario efficace ed efficiente razionalizzandone i costi”.
A.L.I.Ce. Italia Onlus conferma, ancora una volta, il suo impegno per la lotta all’ictus cerebrale, con un approccio innovativo che lascia la parola ai giovani, dai quali deve necessariamente partire una cultura che faccia propria la consapevolezza che è possibile prevenire questa patologia.