Brillo, appoggiatoal bastone, i sandali infangati, il cappello di bambù legato dietro la schiena e la fiaschetta di sakè ai suoi piedi.Santoka sembra un disegno fatto di pochi tratti, un omino solitario sotto la luna tonda pronta a inglobarlo insieme al Monte Fuji.
Un viaggio, attraverso dodici tappe, nel mondo degli haiku e dei suoi girovaghi autori:Santōka su tutti, ma anche Bashō e Issa, letti con l’occhio contemporaneo. Susanna Tartaroracconta la sua passione per la poesia giapponese fatta di 5-7-5 sillabe, in cui si racchiudono, miracolosamente, saggezza e dolcezza, sapere e fantasia.
L’haiku è una forma d’arte che ha origini lontane e il libro ne ripercorre la strada, restituendo questi piccoli e perfetti poemi alla nostra contemporaneità. Nelle pagine, i versi del monaco viandante Santōka dialogano con la quotidianità di motorini che sfrecciano nel traffico, con il lavoro alla radio, con l’attesa di un certificato o di un autobus, ma anche con gli improvvisi istanti di bellezza che spuntano da un marciapiede o da un sorriso intravisto dal finestrino.
Haiku e sakè, accompagnato da alcune fotografie fatte dall’autrice,è un libro che trasmette passione e amore per la parola e per la scrittura, ed è capace di avvicinare i secoli e rendere universale il linguaggio di una poesia solo apparentemente semplice, carica invece di mille sfaccettature. Basta imparare a osservarle.
Ilterzo titolo di Incendi, la collana che vuole diffondere passioni e contagiare il lettore in percorsi inattesi e generatori di meraviglia.
Susanna Tartaro è nata a Roma e lavora a Radio3come responsabile dei programmi culturali. Dal 2001 cura Fahrenheitil “programma di libri e idee”, la più amata trasmissione italiana dedicata ai libri e alla cultura. Dal 2014 nel suo blog DailyHaiku propone la notizia del giorno commentata da una foto e un haiku tradizionale giapponese.
Claudio Andò