Crediamo sia venuta l’ora di chiedere a Renato di dimostrare la sua buonafede e il suo amore questa città: “Ci hai provato Renato, sono tre anni che ci provi!! Se, però, fallisci clamorosamente anche in questioni come la trasparenza e l’etica allora di questa esperienza non restano altro che tre anni di ritardo ulteriore che Messina ha accumulato.”
Chi è stanco, o forse rassegnato, e non segue più le vicende cittadine potrebbe essere rimasto sorpreso nel leggere che Don Terenzio, Presidente di “Addio Pizzo” sia stato costretto ad intervenire duramente per stigmatizzare l’assenza di trasparenza nell’organizzazione della Vara.
Noi invece non solo manifestiamo la nostra solidarietà e l’appoggio totale a Don Terenzio e ad “Addio Pizzo” ma vorremmo ricordare un dato che può invece far comprendere come, anche la questione legalità e trasparenza, siano frutto di una gestione esclusivamente mediatica.
Nel gennaio 2014 consegnammo alla giunta, grazie all’ex assessore Panarello, una proposta perché Messina aderisse al protocollo di legalità denominato “ La Carta di Pisa”, oggi “Carta di Avviso Pubblico”(www.avvisopubblico.it/home/progetti/progetti-conclusi/carta-di-pisa-prima-versione/).
La Giunta non aderì al protocollo, cosa che fece solo nel 2016 pochi giorni prima della manifestazione di “Libera” in città.
Manifestazione che sarebbe divenuta l’ennesima “stellina” da affiggere accanto agli altri slogan vuoti che hanno caratterizzato la “rivoluzione di cartone”.
Altrettanto grave però reputiamo il siparietto di questa mattina nel quale Renato e l’Assessore Eller “candidamente”, dopo aver sorvolato sul “pelo nell’uovo” che oggi vale un capitale e che ci porterà (finalmente visti i condottieri) verso il dissesto, raccontavano di voler avviare una battaglia insieme all’Anci per dilazionare il debito del Comune in 30 anni.
Insomma dopo aver vinto le elezioni agitando “la forca” per gli stupratori della Città che avrebbero dovuto pagare e rendere conto delle loro malefatte ai Messinesi, ecco che Renato, Sindaco rivoluzionario, decide di ipotecare il futuro di questa città per i prossimi 30 anni invece di mettere un punto ad una emorragia e questo calvario che non è in grado di frenare.
Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia