La Guardia di Finanza di Portogruaro ha scoperto un ingente giro di fatture false realizzato da un’associazione per delinquere composta da cittadini italiani, romeni e slovacchi: coinvolte dieci società operanti sul territorio nazionale e due operatori comunitari, denunciati a piede libero alla Magistratura veneziana undici responsabili. Sulla base di una mirata attività info-investigativa volta a individuare scambi intracomunitari a elevata pericolosità fiscale effettuati in settori commerciali considerati “a rischio”, i militari del Gruppo di Portogruaro hanno sottoposto ad attività ispettiva diverse società di capitali aventi sede a Fossalta di Portogruaro e operanti nel settore del commercio all’ingrosso di pneumatici. Nel corso di tali attività sono emersi plurimi e gravi indizi che inducevano a ritenere che le diverse società potessero essere tra loro connesse e utilizzate per perpetrare una pericolosa frode all’I.V.A. mediante il ricorso al sistema delle “frodi carosello”. Tale metodologia evasiva si basa sul ricorso a società “filtro” non operative e pronte a scomparire ovvero partite I.V.A. nazionali e/o comunitarie intestate a persone “nullatenenti” – quasi sempre di nazionalità straniera (c.d. teste di legno) – utilizzate per acquistare e rivendere fittiziamente la merce. La complessa e articolata attività di polizia giudiziaria e tributaria avviata nel 2012 si è conclusa, in ambito fiscale, con la constatazione, tra gli altri, di elementi positivi di reddito per oltre 36 milioni di euro, di elementi negativi di reddito non deducibili per oltre 22 milioni di euro, di I.V.A. dovuta per oltre 10 milioni di euro, e con un maggior imponibile I.R.A.P. per oltre 57 milioni di euro. Undici le persone complessivamente denunciate: dieci quelle segnalate per dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione delle scritture contabili, omesso versamento di I.V.A. – di cui quattro anche per il reato di associazione per delinquere finalizzato alla commissione di reati tributari – e una per il reato di riciclaggio. L’attività posta in essere rientra tra gli specifici compiti istituzionali del Corpo, con particolare riguardo alla tutela degli interessi economici e finanziari dello Stato italiano e della Comunità Europea, al controllo e alla vigilanza del rispetto delle regola alla base della leale concorrenza degli operatori economici nel mercato e alla salvaguardia degli interessi dei consumatori.