“Mentre su tv e giornali si perdono fiumi di inchiostro e parole per discutere del nulla puntando il dito contro un politico che indossa una maglietta della Polizia non per andare a svaligiare una banca, ma in segno di rispetto e totale sostegno; e mentre i Poliziotti italiani trascorrono ogni giornata di servizio sapendo di stare sotto ad una lente puntata da chi non aspetta altro che trovare qualsiasi minima virgola per distruggerne carriere ed esistenze; altrove si ripete, ancora una volta purtroppo, la vergogna che può verificarsi solo in un sistema in cui non tutti, evidentemente, debbono rendere conto del proprio operato. Un presunto rapitore di bambini torna in libertà a stretto giro di posta dall’arresto, ma ovviamente nessuno osa indignarsi per questo. Meglio sollevare un vespaio di polemiche per attaccare chi fa il proprio dovere oltre tutto obbedendo a precisi ordini strumentalizzando ogni cosa a fini politici, piuttosto che chiedere conto a chi ha responsabilità delicatissime di scelte che, sinceramente, a volte appaiono davvero incomprensibili”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così quanto accaduto nel Ragusano, dove un uomo arrestato per il tentato rapimento di una bimba di 5 anni è stato rimesso subito in libertà in attesa dell’udienza di convalida rinviata ad altra data. Si tratta di un indiano di 43 anni, clandestino senza fissa dimora, fermato con l’accusa di sequestro di persona aggravato, finito in manette dopo che, secondo quanto gli è stato contestato, avrebbe tentato di portare via una bimba, avvicinata con fare amichevole, prima di essere scoperto e di essersi dato alla fuga, finché i Carabinieri lo hanno rintracciato e bloccato. Subito dopo l’arresto però l’uomo, che secondo i media avrebbe anche dei precedenti e che non ha obbedito al provvedimento di espulsione a suo carico, è stato rilasciato ed è rimasto a piede libero.
“La vicenda – conclude Maccari – mostra non solo le ben note ed allarmanti carenze nella disciplina che dovrebbe consentire di gestire le problematiche di ordine e sicurezza nonché quelle giudiziarie legate all’immigrazione clandestina, ma conferma anche la ‘mollezza’ di un sistema che sa incattivirsi ed andare persino oltre ogni consentita soglia di severità solo ed unicamente quando l’indice è puntato contro chi indossa la divisa”.
“A questo punto – conclude il Segretario Generale del Coisp – restano da chiedersi solo due cose: se la decisione del magistrato che ha liberato un indiziato di un delitto gravissimo dovesse avere conseguenze nefaste, e cioè se l’indagato dovesse delinquere ancora come accade con assoluta frequenza, chi ne risponderà? Ed inoltre, a questa famosa udienza di convalida che dovrà tenersi in un futuro non meglio precisato, un clandestino senza fissa dimora in pole position per l’espulsione ma ormai rimesso in libertà,… si presenterà? Sono domande che resteranno senza una risposta, perché in Italia si è troppo impegnati ad occuparsi delle magliette di Salvini o delle presunte torture che i Poliziotti operano quando arrestano, ad esempio, i sequestratori di bambini”.