Il protagonista della nostra storia si chiama Alfredo Benincasa, fotografo professionista e filmmaker a Torino e Milano, con importanti collaborazioni a New York. Riteniamo utile inserire alcuni cenni biografici perchè fotografiamo e interpretiamo la realtà anche in base a chi siamo e al nostro vissuto. Sposato e padre di due bambine, laureato in chimica farmaceutica, ho lavorato per oltre 20 anni nel campo del marketing e poi come farmacista, ma sono ora fotografo a tempo pieno. Ha iniziato a fotografare (ritratto – moda) nel 1990, è stato assistente prima e poi ho avuto la fortuna di essere contattato e collaborare con importanti fotografi in Italia e all’estero. La Benincasa productions è una realtà foto/video che ha le sue radici nella costante ricerca nel campo della moda, del ritratto, del glamour da 26 anni e da alcuni anni nella produzione di video books e fashion short films anche in co-produzione Italia – New York. Detto ciò, andiamo oltre per scoprire ciò che le sue immagini ci hanno rivelato, ovvero, l’inevitabile immensità in cui ci troviamo: attività artistiche, musica e pittura. Ci aspetteremmo una logica, ma sarebbe la nostra. Guardi e riguardi volti e corpi e ti culli nell’azzurro dietro i batuffoli di nubi, su uno sfondo di totale oscurità. Alfredo è sempre pronto a sorprenderti e spesso quelle immagini sono servite più di qualunque altra cosa a risvegliare la coscienza collettiva di fronte a quel che sarebbe andato perso per colpa della banalità che invade spazio e web. Come direbbe il filosofo: quando tramonta il sole spuntano le stelle, e con loro nascono viaggi, sogni e certezze. Ora sappiamo che le stelle sono troppo distanti per toccarle, ciò non toglie che continuino a ispirarci con la loro lucentezza o a deprimerci con la loro moltitudine. La scoperta che il nostro protagonista è un attore in un cast di cento bilioni di stelle, quante sono quelle che compongono la nostra galassia. I nostri piccoli successi nel manipolare la fotografia finiscono per farci troppa impressione. Il fatto che un quadro maturo del proprio posto nell’Universo possa emergere soltanto quando si sono sviluppate quelle capacità e accumulate certe intuizioni, che però possono anche distorcerlo, è qualcosa che dà da pensare. E Alfredo svela: “Inizialmente il progetto denominato “Italian fashion in New York “ era fotografico e poi si sono aggiunti fashion short films e organizzazione di sfilate di moda dal 2016 in collaborazione con case di produzioni USA e un importante network di fotografi che curano anche parte della New York fashion week. La Benincasa productions è fotografia di moda e glamour, di ritratto per famiglie o fidanzati ed inoltre di cerimonie ed eventi quali sfilate, a volte da me co-organizzate e poi fotografate. Ho una vasta e flessibile preparazione tecnica dettata da anni di training ed esperienza che mi consentono di sviluppare altri generi quali ad esempio la street photography e il reportage e tanto altro.Parlo fluentemente l’Inglese e mi occupo da oltre 20 anni di informatica e reti in ambiente windows e mac OS: questo mi ha aiutato per quanto riguarda la sicurezza e la gestione ed elaborazione di immagini e video.La passione e la competenza in campo musicale mi consentono di curare personalmente la scelta di brani più opportuni dei miei video books. Tali video risentono di influenze anglosassoni rivisitate in chiave italiana, non solo del nord dove sono nato e vivo ma dell’Italia intera, tenendo conto delle mie origini siculo – napoletane. Le immagini che realizzo cercano il coinvolgimento e l’empatia del pubblico e clienti: la tecnica da sola non basta. Organizzo corsi di ritratto con modella e lezioni individuali e con i soggetti, modelli o attori, cercando l’empatia e interpretazione da trasferire al pubblico che osserva le immagini. Mi avvalgo anche dello studio relativo ai “Neuroni specchio“ per catturare l’attenzione e generare emozioni nel pubblico che osserva le fotografie”.
Essere fotografo in Italia nell’epoca delle veline e dei tronisti cosa significa?
Penso che un fotografo professionista debba valorizzare il soggetto e interpretare il mondo che lo circonda senza giudicare o necessariamente condividere. Ovviamente non deve perdere di vista il guadagno. Ho contribuito a lanciare e ritrarre molte persone, splendide, che poi sono diventate parte del mondo televisivo a livello nazionale. A dire il vero non seguo molto i programmi televisivi ed è un mondo che non conosco a fondo.
Il continuo confronto con altri tuoi colleghi ti lusinga o ti annoia?
Ognuno nella vita e anche nel lavoro percorre una propria strada. A me piace il lavoro in team e quando questo è possibile ben venga : all’estero è più facile. In Italia ognuno si propone individualmente e questo fatto, e il confronto che ne deriva, non mi entusiasma.
Chi è, senza ipocrisia, il più bravo?
Alcuni fotografi mi emozionano di più e altri meno ma non credo si possa individuarne qualcuno che sia più bravo. Si può essere più capaci a promuoversi o più inclini ad usare il computer oppure a catturare il momento e "scrivere con la luce": a fare fotografia non bella ma buona. Non ci sono classifiche.
Perché è così difficile coinvolgere i giovani in progetti seri?
Ci sono alcuni giovani che si impegnano e maturano prima e sono estremamente professionali, altri devono ancora maturare ma penso sia sempre stato così.
C’è ancora poesia in una fotografia oppure la tecnologia ha fatto perdere di vista l’obiettivo?
Esiste la poesia e il mercato a volte premia.
Il tuo è un lavoro o un bisogno di esprimersi?
Entrambe le cose.
Chi è per te una Icona tra le modelle?
Non ho icone, ma ammiro molteplici modelle.
E tra i modelli?
Idem…
Come scegli le persone che fotografi?
Mi scelgono e mi pagano.
Che cosa si prova davanti a una bella figliola nuda…?
E’ lavoro e routine.
Le regole per svestire con eleganza una donna?
Ascoltarla.
La più sexy con la quale hai lavorato?
Non ho una classifica in merito.
E quella più magnetica?
Idem…
Quale tra i tuoi tanti lavori ti ha regalato le maggiori soddisfazioni?
L’essere fotografo e direttore casting a New York per un evento più importante del solito. Essere filmmaker e co- produttore di short films di moda a New York.
Una leggenda metropolitana nella tua professione?
Che si diventa facilmente ricchi e famosi.
La pubblicità più originale?
Deve essere ancora ideata. Il futuro ha ancora molto da regalarci.
Progetti per il prossimo futuro?
Moltissimi ma per ora non posso rivelare di più. Chi avrà la voglia di seguirmi e supportarmi vedrà tutto.