Nell’agosto scorso l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,4% sia nei confronti del mese precedente sia su base annua dopo cinque mesi di stagnazione trascinando a un contenuto rialzo anche la media mobile a tre mesi. nonostante l’ulteriore deterioramento del clima di fiducia a settembre.
L’incremento dello 0,4% rispetto a luglio deriva da un aumento sia della componente relativa ai beni (+0,5% dopo il calo di luglio) sia di quella relativa ai servizi (+0,1%). Per quanto riguarda le singole macro-funzioni di spesa, l’unico rialzo significativo si registra per i beni e servizi per la mobilità (+2,4%%) che recupera le perdite dei due mesi precedenti, grazie ad una ripresa delle vendite di auto e moto a privati. Più contenuta la crescita per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,5%), per l’abbigliamento e le calzature (+0,3%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,3%), tutte funzioni di consumo che a luglio avevano fatto registrare un ridimensionamento della domanda. Un aumento di modesta entità ha interessato anche la spesa per i beni e i servizi ricreativi (+0,2%) e la spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%, in rallentamento rispetto agli incrementi più significativi di giugno e luglio. In calo, anche se di poco, la domanda per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,4%), dopo il lieve rialzo di luglio, e per i beni e i servizi per la casa (-0,1).
Il +0,4% dell’ICC su agosto 2015 riflette l’andamento positivo sia della domanda di servizi (+0,7%), sia della domanda di beni (+0,2%).Aumenti significativi per i beni e i servizi per la mobilità (+4%), e per i beni e i servizi per la cura della persona (+1,2%). Più contenuti quelli della spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,9%) e per l’abbigliamento e le calzature (+0,7%). Per tutte le altre macro-funzioni di spesa riduzione dei consumi, abbastanza accentuata per i beni e i servizi per la casa (-1%), per i beni e i servizi ricreativi (-0,9%) e per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,8%). La spesa si è ridotta in misura modesta anche per i beni e i servizi per le comunicazioni (-0,3%).
LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO
Per il mese di ottobre 2016 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a settembre, un aumento dello 0,2%. Rispetto allo stesso mese del 2015 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al +0,1%, valore analogo a quello rilevato a settembre.