Si avvicina a grandi passi la data del 29 ottobre quando, alle Ciminiere di Catania, si svolgerà la prima convention organizzata dall’associazione “Famiglia inDifesa”, nata allo scopo di aiutare e tutelare i diritti dei cittadini e delle famiglie che versano in condizioni di assoluta difficoltà economica, dando l’adeguata assistenza legale gratuita, godendo del patrocinio a spese dello Stato.
Sovra indebitamento, pignoramenti, cause di sfratto, fallimenti, contenziosi, vendita della casa all’asta pubblica, anatocismo bancario, mancanza di comunicazione sul Fondo interbancario di tutela dei depositi, la tutela dei correntisti nei riguardi delle banche: saranno questi gli argomenti principali che saranno affrontati dal presidente dell’associazione Famiglia inDifesa, Vincenzo Drago – avvocato esperto in diritto bancario e contributivo – oltre che da altri avvocati e magistrati che nell’ottica di un contraddittorio, dibatteranno sulle problematiche del mondo giuridico e sociale che, in parte, vessano nuclei familiari già gravati.
“Ai partecipanti alla convention – spiega Drago – daremo un coupon per poter prenotare una consulenza gratuita e aprire così la pratica. Le spese legali sono onerose per famiglie che, con un reddito annuo basso, non sono nelle condizioni di potersi avvalere d una consulenza legale per fare valere i propri diritti”.
Spesso le famiglie si ritrovano impossibilitate a difendersi dall’anatocismo bancario, o ignorano la presenza di un Fondo interbancario di tutela dei depositi costituito nel 1987 che copre i depositi nominativi (i conto corrente, i depositi a risparmio nominativi, i certificati di deposito nominativi e i buoni fruttiferi), assicurandone la liquidità e la disponibilità. E ancor peggio non sanno che nessuna tutela è prevista per i depositi al portatore (certificati di deposito al portatore o libretti di risparmio al portatore).
La convention è organizzata all’obiettivo di informare sulle dinamiche giuridico fiscale, come potersi tutelare e avere così accesso alle porte della Giustizia senza essere eccessivamente gravati e per conoscere la proposta di class action sul contributo unificato con procedimenti soggetti alle riduzioni e l’applicazione del “tariffario forense sociale”.
Claudio Andò