Ci sono anche più di 70 emendamenti dell’Anief tra quelli che si appresta ad esaminare a breve la Commissione Bilancio della Camera per modificare il testo della Legge di Stabilità 2017. Sono di varia natura le richieste poste dal giovane sindacato della scuola: dalla riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, al doppio canale per le Graduatorie d’istituto, dall’abolizione della chiamata diretta alla stabilizzazione dei precari docenti e Ata, dall’adeguamento degli stipendi all’inflazione sino alla pensione anticipata per tutto il personale della scuola.
Per questi e altri motivi, Anief ha indetto lo sciopero per lunedì prossimo, 14 novembre: il sindacato non può tollerare che il piano straordinario di assunzioni abbia dimenticato i docenti abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’Istituto e tutti coloro che abbiano prestato servizio per almeno 36 mesi su posto vacante e disponibile. Mai come oggi, con tante graduatorie senza più candidati, è indispensabile prevedere l’inserimento nelle GaE di tutto il personale abilitato (diplomati magistrale ante 2001/02, abilitati TFA, PAS, SFP, Estero, e altri) e un nuovo piano straordinario di assunzioni; risulta necessario, inoltre, consentire ai neolaureati di accedere alla terza fascia delle graduatorie d’Istituto e ai Concorsi a cattedra.
Tra le modifiche, da presentare entro domani, figura poi il conseguimento della parità di diritti tra personale di ruolo e a tempo determinato: nella retribuzione, attraverso l’estensione ai precari degli scatti stipendiali e della carta del docente (bonus 500 euro) per la formazione e l’aggiornamento; in tema di permessi e malattia, garantendo a tutti le medesime opportunità e modalità di fruizione. Anief ritiene, inoltre, che debba essere concesso ai precari di partecipare al prossimo Concorso per Dirigenti scolastici, se in possesso del requisito dei cinque anni di servizio; lo stesso vale per il personale Ata che attende da anni l’avvio del concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi (gli ex Segretari della scuola) e per il Coordinatore dei servizi di segreteria. Per quanto riguarda l’ultimo concorso per docenti, il giovane sindacato chiede di superare il tetto del 10% degli idonei e consentire lo scorrimento delle graduatorie di merito per il 50% delle immissioni in ruolo.
Tra gli emendamenti, risulta anche quello di abolire il vincolo triennale sulla provincia di immissione in ruolo, alla luce dei tanti problemi derivanti dall’algoritmo “impazzito” che ha gestito gli ultimi trasferimenti, e di quello quinquennale per gli assunti su sostegno. Per Anief, inoltre, ai docenti stabilizzati va riconosciuto per intero il servizio pre-ruolo, seppur prestato in scuola paritaria, ai fini della ricostruzione di carriera e non solo per i primi quattro anni. Va, inoltre, ufficializzato l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado, affinché tutta la categoria degli insegnanti possa fruire delle agevolazioni pensionistiche spettanti a chi svolge un lavoro usurante. Vanno, infine, tutelati i diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, perché abbiano più docenti di sostegno, adeguando l’intero organico di fatto all’organico di diritto: solo su questo versante parliamo di quasi 40mila posti. Va, poi, realizzata una ricognizione nazionale dei posti vacanti, un vero monitoraggio, anche per le cattedre comuni.
“Con questi e altri emendamenti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – il nostro sindacato intende mettere mano ai tanti errori della Legge 107/2015, per tornare a valorizzare il personale della scuola, docenti e Ata a cui invece, ancora una volta, si negano diritti e uno stipendio dignitoso, almeno pari al costo della vita, dopo quasi sette anni di un indegno blocco contrattuale. La verità è che servono risorse economiche adeguate, mentre i governi che si susseguono continuano a considerare la scuola come una spesa e non un investimento”.