Nello scorso mese di settembre il Misery Index Confcommercio è salito a quota 18,9 punti, due decimi in più rispetto ad agosto. Così come accaduto nei mesi precedenti, il peggioramento è dipeso soprattutto dalla componente relativa ai prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (+0,2%, per effetto della ripresa degli energetici). Nel complesso del terzo trimestre l’indicatore registra, infatti, un aumento di quattro decimi di punto a cui ha contribuito in misura quasi esclusiva la componente relativa ai prezzi. Il permanere da mesi di questa tendenza all’ampliamento dell’area del disagio sociale continua a riflettersi sul clima di fiducia delle famiglie, che da gennaio segnala un progressivo deterioramento. Per il miglioramento di questa situazione è necessario che il processo di recupero dei livelli occupazionali assuma toni più favorevoli rispetto a quanto rilevato ultimamente con una dinamica in grado di favorire un riassorbimento della disoccupazione, ufficiale e non, che non ha mostrato variazioni nell’ultimo trimestre.