La Guardia di Finanza di Trieste ha individuato un ulteriore caso di evasione fiscale, perpetrato su scala internazionale, rilevando il coinvolgimento di una società estera attiva nel commercio di prodotti elettronici e di alta fedeltà che, pur risultando formalmente localizzata oltre i confini dello Stato, in realtà, operava in Italia sotto la direzione di un imprenditore nazionale. Lo stratagemma contabile scoperto dai militari del I Gruppo Trieste è riconducibile, in sostanza, al c.d. fenomeno dell’“esterovestizione societaria”, consistente nella fissazione – solo cartolare – della sede aziendale all’estero al fine di beneficiare di una tassazione di vantaggio. Al riguardo, il “risparmio” derivante dai minori oneri fiscali permette, di fatto, di offrire prezzi economicamente più vantaggiosi, in piena lesione dei principi di libera concorrenza del mercato, a totale discapito degli altri soggetti economici che operano nel rispetto delle regole.