Fidel è morto: buon viaggio

di Vincenzo Mannello

È morto Fidel in ogni caso “il grande Amore” per gran parte del suo popolo e pure incarnazione del Male per la restante parte di cubani. Troppo forte la sua personalità di dittatore comunista (indubbiamente tale era), pure spietato verso gli oppositori politici al punto da fucilarli spesso e volentieri dopo averne sbattuto in prigione a migliaia .. ma anche il “Leader Maximo” seguito ciecamente da milioni di persone in patria e fuori, pronte a combattere e morire per “la Revolucion”. Appunto: oltreché a l’Avana, bisognava anche sentire i cubani di Miami (Usa), profughi esiliati e fuggitivi dal regime marxista, per cercare di comprendere la situazione e farsi un giudizio non di parte… i secondi, (i “balseros”) non erano soltanto i ricchi proprietari terrieri orfani di Batista ma pure agricoltori,operai e qualche intellettuale che scappavano in cerca di libertà e per sfuggire alla spietatezza della polizia segreta.
La mia collocazione ideologica, in anni di fortissime contrapposizioni pure fisiche,mi portò(da giovanissimo) a schierarmi politicamente “contro” Cuba..”satellite” di Mosca ed esportatrice del comunismo in America latina (e in tutto il mondo)… Con il passare dei decenni, con una più matura valutazione dei fatti (per quanto di mia possibile comprensione) continuando a ragionare soltanto con la mia testa, il giudizio complessivo è mutato… “Nessun dittatore può restare al potere per tanto tempo se non gode di un forte consenso popolare”.. se valeva per i miei riferimenti storici Mussolini e Hitler (in sella per molto meno anni), non poteva non valere per gli altri, Fidel Castro in testa..guerre o non guerre, differenti situazioni politiche ed economiche comprese. Troppe testimonianze di persone “attendibili”, non solo marxiste, mi hanno portato alla conclusione che Fidel, con bastone e carota, ha governato il suo popolo in tempi difficili togliendo sicuramente tanto ma offrendogli una possibilità di vita fatta di basilari garanzie di sopravvivenza economica e sociale non concesse (nello stesso periodo storico) ad altri stati del centro-sud America. Caduto il comunismo in Europa, trasformatosi in Cina e pure in Corea del Nord in qualche altra forma di dittatura, Fidel è rimasto al suo posto, persino da “malato” credo abbia dato il benestare per lo “scongelamento” dei rapporti con Washington e BombObama. Ecco il mio personale “punto di contatto” con Castro e i cubani: la lotta “senza se e ma” al capitalismo imperialista degli Stati Uniti (e dei suoi servi Nato, Ue ed Onu). Addirittura sono oggi convinto che non lo abbiano fatto davvero neppure Stalin e successori..solo Fidel restò a rappresentare questa posizione, assieme al suo popolo. Socialismo nazionale contro liberalcapitalismo, si sono oramai ben delineati i contendenti ideologici di oggi pur con mescolanze strane e facendo finta che “le ideologie sono morte”…non è assolutamente vero! Guardate gli scontri tra le due tendenze in atto nel mondo: la Russia di Putin, la Siria di Assad, la Turchia di Erdogan, la Corea del Nord di Kim Jong-Un,gli Usa di Obama (e successore) etc.. Se ne va un mito, comunque la si pensi, ultimo protagonista di un secolo che di personaggi “mostruosi” per caratura ne ha visto davvero tantissimi.
Addio, Fidel: buon viaggio.