Giornata mondiale dell’aids: sicuri dei dati?

L’odierna giornata mondiale sull’Aids ci offre lo spunto per alcune considerazioni sulla diffusione della malattia, in relazione ai dati che vengono forniti sulla diffusione dell’Aids in Africa. Sicuri dei dati? Vediamo. La diagnosi che viene effettuata su persone affette da Aids è prevalentemente sintomatica: febbre prolungata, perdita di peso del 10% e diarrea. La sintomatologia descritta è la stessa che può essere provocata da malaria, tubercolosi, dissenteria, schistosomiasi e tripanosomiasi o dall’insieme di una o più di queste malattie. Difficile distinguere un quadro clinico dall’altro. La presenza di particolari malattie puo’ inoltre indurre una reazione positiva al test Hiv; infatti uno studio condotto in Africa centrale, ha rilevato che i batteri, che causano la tubercolosi e la febbre, erano cosi’ diffusi da indurre risultati positivi al virus HIV nel 70% dei soggetti esaminati; percentuale che non fu riscontrata nelle successive indagini. Nel mondo ci sono 37 milioni di persone affetta da Aids, nell’Africa subsahriana sono 25,5 milioni. Allora l’Aids è la più grave minaccia alla vita in Africa? I dati vanno presi con le molle, considerato che in Africa non si sa quanti Stati possiedano statistiche demografiche attendibili. L’Aids è una malattia grave e va combattuta prevenendola, anche con l’uso di profilattici. Rileviamo, positivamente, una apertura, in questo senso, di Papa Francesco.

Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc