Coldiretti, allarme malnutrizione spinge 49% italiani a dieta

Quasi la metà degli italiani (49%) ha seguito una dieta nell’ultimo anno e tra questi il 25% di tipo dimagrante mentre un sostanzioso 14% ha cambiato il proprio regime alimentare a causa di una patologia come diabete, pressione alta, colesterolo o celiachia. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione dell’allarme Fao sulla malnutrizione che interessa nel mondo una persona su tre. La svolta alimentare a livello nazionale si riscontra nel fatto che gli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono i più magri d’Europa, con il 10 per cento dei cittadini obesi contro il 25 per cento degli inglesi, in testa alla classifica davanti a lussemburghesi e ungheresi, secondo una analisi Coldiretti su dati Istat. Il nostro Paese – precisa la Coldiretti – vanta il minor numero di cittadini nell’Unione Europea sopra i 15 anni con problemi di obesità, appena uno su dieci, meglio anche degli svedesi (12 per cento di cittadini obesi) che nell’immaginario comune rappresentano un po’ l’emblema della forma perfetta, alti e longilinei. Subito dietro gli scandinavi, si collocano austriaci, danesi e francesi. Viceversa, in fondo alla classifica – continua Coldiretti – ci sono i britannici con ben una persona su quattro che soffre di problemi di obesità, peggio di Lussemburgo (23 per cento), Ungheria (20 per cento) e della Grecia dell’austherity (20 per cento). Un risultato – sostiene la Coldiretti – ottenuto anche grazie alla dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito agli italiani fino ad ora – continua la Coldiretti – di conquistare il record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni. Un ruolo importante per la salute – conclude la Coldiretti – riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco che è avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010.