Tutto molto bello, ciò che concerne al centro cittadino, con questa ventata di eventi natalizi, ma .. come stanno le nostre periferie? I temporali delle ultime settimane, hanno letteralmente devastato le già precarie condizioni della vallata di Santa Margherita, ove il fiume d’acqua ancora scorre, non trovando più uno sbocco naturale, ma immettendosi a zig – zag tra cumuli di detriti, fango, fusti di albero divelti, e spazzatura, venuta giù da monte, sino a creare un oasi innaturale che ne irretisce la sua funzione. Il terreno, franoso nonché sdrucciolevole intorno all’area, è figlio di altri tempi, ove frattanto negli anni, sono sorte “nuove colline” di argilla, che tutt’intorno alla vallata, hanno assunto la propria prospettiva, deposito scellerato figlio dell’alluvione di Giampilieri del 2009. Ma tornano al bandolo della matassa, l’area suffragata di questi giorni, (l’inverno e comunque arrivato), rischia di creare disagi sia agli avventori/avventati mezzi che vi transitano, sia per i residenti stessi, che attraversano il pericoloso ponte che unisce il villaggio, a ridosso delle abitazioni, dove vi risiedono bambini, spesso intenti a giocherellare nei pressi della suddetta zona in questione, considerando che anche il guarda rail adiacente, è venuto giù molto facilmente.
Tutto molto bello, il luccichio sfavillante del Natale in città. Ma Messina, deve saper considerare, ispezionare, la salvaguardia dei piccoli villaggi; porre in sicurezza situazioni che andrebbero ripristinate con una certa urgenza, salvo poi considerare la spensieratezza del Natale.
Salvatore Piconese