Nell’ambito delle disposizioni sullo specifico settore impartite a livello centrale e dirette dal Comando Regionale di Bari, il Comando Provinciale di Lecce – Gruppo di Lecce, ha avviato accertamenti ad ampio spettro tesi all’individuazione di soggetti che, seppur formalmente riconosciuti invalidi, beneficiassero di trattamenti pensionistici ovvero di indennità di accompagnamento, pur non manifestandone in concreto i motivi legittimanti. Il Gruppo di Lecce, quindi, all’esito di indagini, durate circa 8 mesi e coordinate dalla D.ssa Donatina BUFFELLI della Procura della Repubblica di Lecce, ha individuato un soggetto che, ufficialmente, era incapace di provvedere autonomamente e di deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore, ma di fatto è risultato in grado di svolgere ogni normale attività, riuscendo così a guidare la propria autovettura, a effettuare la spesa quotidiana, a recarsi in edicola, al bar e in ogni dove senza necessità di alcun ausilio o accompagnatore. In particolare, nel corso delle investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle leccesi, il 73 enne è stato monitorato e videoripreso non solo mentre passeggiava autonomamente per le strade cittadine e guidava la propria autovettura da e verso il supermercato, ma anche in compagnia del nipote che, poco prima di entrare presso la sede dell’INPS di Lecce per andare a sostenere la visita di revisione riguardante la dichiarata invalidità, apriva la sedia a rotelle e lo faceva premurosamente “accomodare” per spingerlo davanti alla Commissione e non destare sospetti. Le attività si sono concluse con il deferimento all’Autorità Giudiziaria della moglie e del nipote del ”falso invalido” nonché dei tre medici salentini, per le ipotesi di reato riguardanti la truffa (art.640 del codice penale), il concorso (art.110 del codice penale), il reato continuato (art.81 del codice penale) nonché, per i medici, le false attestazioni (art.481 del codice penale). I tre professionisti, inoltre, sono stati segnalati, per i rispettivi provvedimenti, all’Ordine Nazionale dei Medici. Di particolare importanza è stata la concreta collaborazione della Direzione Provinciale INPS di Lecce, che ha consentito di sottoporre nuovamente a controllo di revisione l’anziano signore e di capire la falsità delle attestazioni mediche, avviando immediatamente le procedure per la sospensione di ulteriori indebite erogazioni a tutela dell’Ente statale. In aggiunta, la Procura della Repubblica di Lecce, su richiesta dei militari operanti, ha disposto il sequestro per equivalente di beni per un controvalore di oltre 25.000 euro nei confronti del ”falso invalido”, a ristoro delle somme indebitamente percepite in danno non solo del sistema previdenziale dello Stato ma anche delle c.d. categorie – legittimamente – protette. L’anziano signore, fermo sulle proprie posizioni anche di fronte all’evidenza, ha continuato a sostenere la propria grave invalidità anche dopo aver visionato i filmati girati dai militari, dichiarando che, grazie all’uso alcuni farmaci, poteva, sebbene in maniera temporanea, condurre prodigiosamente una vita “normale”. Giustificazione, quest’ultima, che comunque non gli è valsa ad evitare anche il ritiro del tagliando di invalidità che gli consentiva di beneficiare dei parcheggi sulle strisce gialle riservati alle categorie protette aventi titolo. L’operazione rappresenta ancora una volta l’attenzione rivolta dalle Fiamme Gialle a tutela della spesa pubblica nazionale e al rispetto civico nella società.