Pallacanestro siciliana Show

di Roberto Gugliotta

Sicilia, un canestro senza. Un basket di rinunce, quasi sempre obbligate, in casi più rari frutto di una scelta. Con l’eco forte di vendette, e di carestie alle porte dei palazzetti, "basket di lacrime" come ha detto qualcuno subito dopo aver assistito al derby messinese tra Gruppo Zenith Messina e Nuovo Avvenire Spadafora. E’ apprezzabile che sulla vicenda si sia aperto un dibattito. Se si è allargato il campo della prova televisiva non mi lamento: la situazione lo richiedeva. Credo che ci sia disparità di trattamento fra chi gioca una partita di cartello e chi gioca in un palazzetto di provincia, non ci sono le stesse “telecamere” né la stessa attenzione da parte del “regista”, ma intanto è fondamentale ribadire un principio vecchissimo e spesso disatteso: chi sbaglia paga. Non si tratta, come diceva quello là, di colpirne uno per educarne cento, ma solo di colpire chi fa qualcosa che merita di essere sanzionato. Altre osservazioni sul caso “Gruppo Zenith Messina – Nuovo Avvenire Spadafora”. Si vedono gli effetti del cattivo controllo della categoria da parte del vertice siciliano della pallacanestro che continua a essere distratto da altro invece di aiutare gli arbitri a crescere: mandiamo gli osservatori in giro per i palazzetti a far che? Per turismo? Per diletto? Per amore? Chi controlla i controllori? Eh, sì quello che è accaduto a Messina nel match tra Gruppo Zenith – Nuovo Avvenire è una brutta pagina di sport, non per le gravissime sviste ma perché una scarsa personalità della categoria risalta proprio dalle scelte dell’arbitro Massimiliano Lucifero (peccato, lo reputo uno per bene, ma quel fischio è fuori da ogni logica). E il suo collega Antonino Di Bella dov’era? A costo di passare per un incontentabile, dirò che arbitri sogno: gente che applica il regolamento meglio che può, senza aver bisogno di richiami, inviti, strigliate dall’alto e senza troppa attenzione a moviole e quotidiani. Epperò, un fischio di troppo di Lucifero ha rovinato una gara fino a quel momento corretta e permesso agli ospiti di far suo l’incontro. In casa Messina tutti a invocare giustizia per il presunto torto subito dalla decisione arbitrale. Ma poi non è vero che indietro non si torna… proprio nel bel mezzo delle feste natalizie (siate buoni, giusto?) a dar retta alle immagini quello che più si nota è la mancanza di sportività dello Spadafora che avrebbe dovuto evitare di accettare la topica di Lucifero. Si possono sbagliare i tiri liberi e consegnare la palla agli avversari quando si rimette, qualche fesso come il sottoscritto la chiama sportività. Solidarietà per il torto subito. Perché il basket come la vita è una ruota che gira e che se vogliamo dare una lezione a chi pensa di essere al di sopra della legge, dobbiamo essere per primi noi a dire: “Io non ci sto!”. Io non vinco con l’inganno. Ma si vede che le parole sono una cosa, i gesti concreti altri. Pur di vincere si baratta l’onore con il disonore, il merito con il torto. Ci si abitua a tutto, è solo questione di tempo e di sensibilità. Riflettiamo! Come devono far riflettere due notizie pubblicate sul mitico blog della Fip Sicilia.

Numero 1) Torneo Fabbri, la Sicilia chiude in ultima posizione
"Potremmo avanzare alibi, che ci sono, ma non sarebbe proficuo e renderebbe l’esperienza poco utile alla crescita del movimento cestistico regionale". Questa l’analisi dell’Rtt Giovanni Gebbia al termine del Torneo Fabbri, competizione nazionale alla quale la Sicilia ha partecipato con la selezione femminile under 14. "Chiudiamo in ultima posizione – ha dichiarato Gebbia – avendo perso anche l’incontro odierno con il Trentino Alto Adige, per 55-52, dopo che avevamo condotto per l’intera partita. Raccogliamo i pezzi di questa esperienza, ricordando che le cestiste rappresentano l’ultimo anello della catena, che vede Federazione, società, tecnici impegnati alla crescita del basket siciliano. È chiaro che dobbiamo fare tutti insieme una riflessione. Da una parte dobbiamo cambiare passo nel reclutamento, per aumentare il numero delle praticanti, dall’altro impegnarci per aumentare il livello medio di un settore che vale più di quanto abbiamo dimostrato al Fabbri. Per correttezza di analisi, tuttavia, ricordiamo anche che lo scorso anno abbiamo chiuso la stessa competizione all’undicesima posizione su 13 regioni partecipanti". Ci rimproverano sempre, ci rimproverano tutti. Ci dicono che non siamo moderni, non riusciremo mai a raggiungere il basket moderno. Che continuiamo a vivere appesantiti da preoccupazioni materiali mentre il gioco – perché non vogliamo capirlo? – va verso la leggerezza virtuale: lieve, incorporea. La voce della coscienza immagino, Giovanni Gebbia… Quello che questa rubrica scrive da tempo e che qualcuno preferisce non capire. Oggi il maestro Gebbia ci dice: bene, abbiamo scherzato, volevamo farvi capire quant’è brutta e scivolosa la via intrapresa dal basket siciliano. Aggiungo con un pizzico di sarcasmo: sappiate che il programma non andrà mai in onda, che le lettere di delazione saranno bruciate, continuate pure a uscire con l’amichetta o ad arrotondare i vostri doveri fiscali, non sarà certo da questi canali on line che faremo i nomi dei colpevoli.
Numero 2) Conferita la Stella d’argento al Merito Sportivo Coni ad Antonio Rescifina
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha conferito all’ex presidente del Comitato Regionale Fip Sicila, il messinese Antonio Rescifina, la Stella d’argento al Merito Sportivo, onorificenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Un riconoscimento che premia il lavoro di Antonio Rescifina nel mondo dello sport, nel basket in particolare dove, dopo l’esperienza da atleta è stato per diciotto anni presidente di società, un anno Consigliere e sette anni Presidente del Comitato Regionale della Sicilia, componente della Commissione svincolo e Capo Delegazione di diverse Nazionali Giovanili Femminili. "Ringrazio il Presidente del CONI Sicilia Sergio D’Antoni – ha dichiarato Rescifina – che ha voluto propormi per questa onorificenza, un riconoscimento gratificante che non è facile da ottenere, soprattutto quando non si hanno ancora i capelli bianchi". Nella stessa occasione è stata consegnata la Stella d’oro ad un altro ex presidente regionale Fip Sicilia, Gaetano Tuttolomondo, che ha retto il Comitato regionale dal 1994 al 2008.

Adesso ho chiara l’idea: Antonio Rescifina è un essere perfettissimo. Ma non c’è perfezione senza esistenza. Quindi questo essere deve esistere. Ecco il perché del premio Stella d’argento al Merito Sportivo. Ridotta in questi termini la questione non meriterebbe nemmeno l’inchiostro di queste righe. La mia idea però è che non possa essere ridotta in questi termini. Se ci facciamo domande facili, avremo sì risposte rassicuranti ma anche banali. Cioè che il finto buonismo, il varietà che questo nostro mondo sportivo e non ci offre, con topiche, decisioni, manifestazioni e premi il “basket a modo mio” chissà quanto consapevolmente, ha in realtà messo in discussione è più complicato. E imbarazzante. Per esempio, dove passa il confine tra pudore e vergogna?