di Roberto Gugliotta
Riflettiamo: perché Papa Francesco avrebbe detto a Monsignor Giovanni Accolla, fresco di nomina alla Diocesi di Messina, "Vai e non avere paura"? Perché venire nella nostra città dovrebbe essere così pericoloso, tanto da costringere il Santo Padre a rassicurarlo? Perché guidare la nostra diocesi sarebbe così delicato? Chi farebbe del male a un prete? Siamo forse l’anticamera del male? Ecco vorrei che Monsignor Accolla ci rassicurasse e soprattutto si dimostri fratello degli ultimi. Come Don Puglisi. Monsignor Accolla, non sono cieco, vedo una Messina avvelenata, intossicata. Bisognerebbe andare in giro con la mascherina, come fanno quelli in bicicletta per l’inquinamento. Ma che senso ha dire che non bisogna avere paura? Forse significa sdrammatizzare la criminalità? Non ha senso, non sta in piedi. Quindi è difficile, difficilissimo, sono il primo ad allargare le braccia disgustato, ma che fare? Adesso la nostra diocesi ha un nuovo pastore, comunque, si ricomincia. Per riprendere da dove ci eravamo fermati dopo le dimissioni di monsignor Calogero La Piana. Come ricominciare non me lo chieda, non voglio pensarci, ma l’imbarazzo sarà fortissimo e l’emozione pure. La vita continua, no? A questo bisognerà pur continuare a credere. Solo che bisogna vedere come continua per gli onesti, le vittime, i senza padrini. Forse sarebbe sufficiente trovare un abbozzo di idea, di risposta alla domanda che in mezzo a tutti i bla-bla non ha trovato ancora uno straccio di risposta, perché lo fanno, perché avvelenano la vita?