Il “Disegno del Sistema di Rete della Emergenza Urgenza” presentato ieri dall’assessore Baldo Gucciardi evidenzia innegabili aspetti positivi, ma purtroppo, suscita ancora, a nostro parere, forti perplessità.
Con l’evidente contributo di esperti e tecnici, in fase di rielaborazione della bozza del settembre 2016, e andando incontro anche a quanto richiesto dall’ANAAO, nella riunione dello scorso novembre, l’assessorato ha incrementato a 8 i Dipartimenti (DEA) di II° livello, inserendone uno nel bacino Caltanissetta/Agrigento/Enna, ed inserendo l’ARNAS Garibaldi, il Cervello Villa Sofia ed il Policlinico di Palermo, nonché l’OVE- Policlinico di Catania. Tutti questi nella considerazione che queste aziende sono punti di riferimento per le patologie tempo-dipendenti e per l’elevata specialità. Inoltre gli Ospedali Riuniti, oggetto del contendere con il Ministero della Salute, che già li aveva bocciati, valutando negativamente il D.A. 46/2015, tornano prepotentemente alla ribalta e diventano per larga parte DEA di 1° livello, nei quali almeno in parte si svolgono percorsi assistenziali complessi in una logica dipartimentale, che trova complementarietà nella assistenza sul territorio garantita dal SUES 118.
Nessuno degli ospedali, attuali sede di Pronto Soccorso, perde tale struttura di emergenza, dal momento che, a parte gli ospedali di base, vengono incrementati gli ospedali di zona disagiata che, ai sensi del decreto Lorenzin sugli standard ospedalieri, hanno diritto al P.S., e vengono identificati nei PP.OO. di Augusta (SR) e Niscemi (CL) due Ospedali di “Zona ad Alto Rischio Ambientale” che restano sedi di emergenza.
L’assessore garantisce con questo “Modello di Rete” l’incremento dei PP.LL. fino a 14.600 circa per acuti (pari a 3/1000) con incremento di circa 200 PP.LL e di oltre 3.000 posti per cronici (0,7/1000) con incremento di circa 1.000 posti, con un totale di posti letto di 18.053, respingendo la logica punitiva del Ministero di penalizzazione della sanità siciliana per il saldo negativo della mobilità passiva ed anzi rilanciando il concetto di mobilità sanitaria attiva nei confronti della massa dei migranti che ormai nella cifra media di 150.000/anno, raggiungono le coste siciliani e richiedono per la gran parte assistenza sanitaria, spesso in urgenza (ostetrica, pediatrica, infettivologica soprattutto).
Qui a parere dell’ANAAO si fermano gli aspetti positivi e iniziano le perplessità, esternate peraltro all’assessore, nell’incontro di ieri:
• Si deve rivedere completamente la convenzione sottoscritta, nel 2014, tra Regione Sicilia e SEUS per la gestione del Servizio 118, che va implementato di organico (possibilmente proprio al 100%) e di mezzi, per fare fronte al prevedibile forte incremento dei trasporti secondari (dall’ospedale sede di 1° diagnosi all’ospedale competente per patologia);
• Va definito e sostanziato il concetto di “funzione vicaria” del Pronto Soccorso, nell’Ospedale che, facendo parte degli “Ospedali Riuniti” non è sede di Pronto Soccorso: ci sarà un PTE? O che altro? L’ANAAO-ASSOMED si opporrà con forza al concetto di “equipe itineranti” che garantiscano il Pronto Soccorso su due Presìdi;
• L’incompleta definizione della Rete Territoriale Specialistica Distrettuale,che deve garantire il drenaggio dei codici “bianchi” e “verdi” che intasano i Pronto Soccorso;
• L’incompleta declinazione della Rete della Riabilitazione che merita una migliore puntualizzazione rispetto a quanto esposto dall’Assessore (centri satellite su più presidi ospedalieri, affidati all’IRCCS Neurolesi di Messina), ricordando che il 70-75% dei pazienti ricoverati è rappresentato da soggetti con multiple cronicità in fase di riacutizzazione e che il “Chronic Care Model” in Sicilia non è ancora sviluppato come in altre Regioni d’Italia;
• Se l’assessore afferma che questo Modello di Rete determinerà un decremento ulteriore delle Strutture Complesse (circa 60 in meno rispetto allo stesso DA 1188 che già, recependo gli Atti aziendali, ne aveva abbattute 140 circa), è di tutta evidenza che si rende necessario un ulteriore passaggio presso le aziende, per la rielaborazione degli stessi Atti aziendali, sotto lo stretto controllo dell’assessorato, per evitare anomalie e discrasie.
Tutta una serie di perplessità, anche sul prossimo cammino istituzionale della Riforma della Rete, rilevando che sarebbe stato certamente utile poter disporre della “Relazione tecnica” che accompagna la declinazione della Rete e che l’assessore invierà ai Ministeri della Salute e della Economia e Finanza e che, pur leggendo alcuni passaggi, l’Assessore non ha ritenuto di consegnare ai sindacati.
Tutto questo avendo sullo sfondo, la tetra situazione dei Pronto Soccorso(con l’assenza di misure idonee a contrastare lo stillicidio di assalti, culminati con l’agguato di stampo mafioso al Vittorio Emanuele di Catania) e delle Liste di Attesa, il dramma dei dirigenti a tempo determinato e la necessità di una rapida stabilizzazione, le carenze di organico per il blocco dei Concorsi pubblici (che il MEF non vuole sospendere)la soppressione unilaterale dei diritti contrattuali (aspettativa, riposi, orari di servizio) da parte di molte direzioni aziendali e perché no la necessità di sei Aziende (ospedali, policlinici, IRCCS) di rientrare da pesanti deficit economici accumulati nel 2015.
“Tutto ciò rappresenta per l’ANAAO-ASSSOMED Sicilia – precisa Pietro Pata, segr. Reg. del sindacato di categoria – una forte motivazione a mantenere lo STATO DI AGITAZIONE”.