OPERAZIONE “COLLETTI BIANCHI”

Militari del Nucleo PT di Prato della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Prato nei confronti di un indagato e 2 misure di divieto temporaneo per mesi 4 di esercizio dell’attività d’impresa e professionale. Contemporaneamente si è data esecuzione a 7 decreti di perquisizione locale e personale, emessi dalla Procura della Repubblica di Prato, nei confronti degli 8 indagati. I reati contestati sono l’art. 416 c.p. nei confronti di 6 indagati, mentre nei confronti di tutti e 8 gli indagati l’art. 5 comma 8 bis d.lgs. 286/98 in materia di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L’intervento odierno fa seguito all’indagine, denominata “Colletti Bianchi” e durata circa due anni, che nel novembre 2016 aveva consentito l’esecuzione di provvedimenti magistratuali nei confronti di nr. 83 indagati, di cui 3 colpiti da misura cautelare in carcere, 12 di misura cautelare agli arresti domiciliari e 19 colpiti da misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso la P.G. con la contestuale esecuzione sull’intero territorio nazionale di 114 perquisizioni. Al massivo intervento repressivo faceva seguito una capillare successiva indagine, svolta anche con l’ausilio di attività tecniche ed ambientali, che suffragata da puntuali riscontri istruttori permetteva di evidenziare un quadro probatorio ulteriormente aggravato. Lo studio contabile facente capo a ROSINI Filippo nonostante le contestazioni e la evidente attività repressiva posta in essere con l’esecuzione dei provvedimenti in data 16 novembre 2016, aveva posto in essere una strutturata riorganizzazione delle attività con le medesime procedure che nell’ipotesi accusatoria erano state definite e ricostruite minuziosamente. La moglie del titolare dello studio (soggetto di riferimento per garantire continuità professionale alla struttura ed evitare di perdere il “portafoglio clienti”) costituiva, in data 05.12.2016, appena 19 giorni successivi alla prima fase repressiva, con l’ausilio di una professionista/commercialista di Agliana (PT) in qualità di soggetto indispensabile per le competenze tecniche necessarie per la gestione della società, già membro dello studio professionale, una nuova società, la OMNIA CED SRLS (società a responsabilità limitata semplificata), avente la stessa sede dello studio ROSINI, in Prato in via Traversa Pistoiese 83/E e rappresentata legalmente dalla moglie del ROSINI. Gli elementi investigativi e la ricostruzione di quanto probatoriamente acquisito permettevano addirittura di ricostruire nuovi episodi che vedevano proprio la nuova compagine sociale della professionista aglianese intrattenere rapporti con un soggetto di etnia cinese, gestore di fatto di numerose ditte, evidenziando in modo inequivocabile la conoscenza di fatti, circostanze e condotte penalmente rilevanti. L’attività investigativa permetteva, nel breve periodo di redigere e depositare alla locale Procura numerose informative di reato attualizzate con le recenti responsabilità ascritte agli indagati sufficienti ai Sostituti Procuratori della Repubblica, Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri, per richiedere al GIP le ulteriori misure restrittive. In data 07.01.2017, il GIP condividendo i contenuti della prefata richiesta disponeva l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari per il “dominus” dello studio ROSINI Filippo, la misura del divieto temporaneo, per il termine di 4 mesi, di esercizio dell’attività di impresa e professionale per la commercialista aglianese nonchè del divieto temporaneo di esercizio dell’attività di impresa per il termine di 4 mesi per la moglie del ROSINI.