I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova, su delega della Procura della Repubblica di Treviso (Sost.Proc. Barbara Sabattini), hanno sequestrato in località Mogliano Veneto (TV) e Mestre-Venezia una vera e propria collezione composta da 559 quadri riconducibili ad artisti contemporanei, trovati in possesso di un pensionato, indagato per ricettazione, con la passione per il commercio di opere d’arte. L’importante sequestro trae origine da un’attività investigativa da tempo avviata dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Cittadella (PD) su alcuni espositori del “Mercatino dell’antiquariato e cose di altri tempi” di Piazzola sul Brenta (PD), il primo in Italia per numero di espositori (oltre 700) ed ai primi posti in Europa, al fine di verificare il rispetto della normativa fiscale ma anche della Legge Regionale 6 aprile 2001, nr. 10 che disciplina proprio i mercatini dell’antiquariato e del collezionismo. In tale contesto i finanzieri hanno rilevato che un pensionato, dichiaratamente hobbista, B.P. residente a Mogliano Veneto (TV), proponeva la vendita di opere d’arte per un valore superiore a 250 euro (soglia prevista per i mercatini della specie) e dava appuntamento per il ritiro e per la visione di altri e numerosi quadri presso un magazzino in Mestre-Venezia. Le informazioni raccolte venivano partecipate alla competente Procura della Repubblica, la quale emetteva apposito decreto di perquisizione, al fine di accertare se presso la residenza del soggetto ovvero nel deposito di Mestre-Venezia potessero trovarsi opere d’arte di provenienza delittuosa ovvero contraffatte, in violazione alla normativa sui diritti d’autore. Durante l’attività delegata di polizia giudiziaria sono stati sequestrati n. 559 dipinti d’arte contemporanea, la maggior parte con tecnica olio su tela, degli artisti Alberto Candian, Ennio Finzi, Dino Costantini, Franco Beraldo, Gigi Candiani, Gustavo Boldrini, Renato Trevisan e Vincenzo Eulisse, di cui il pensionato non è stato in grado di giustificare la provenienza. Il tutto per un valore prudenzialmente stimato in circa 280.000 euro. Sono tutt’ora in corso accertamenti tendenti a verificare l’autenticità e la provenienza delle opere poste sotto sequestro, nonché le eventuali violazioni di carattere fiscale connesse all’attività del pensionato. L’attività di servizio nello specifico comparto testimonia, ancora una volta, l’attiva presenza della Guardia di Finanza sul territorio padovano e l’impegno profuso costantemente a tutela dei consumatori e degli imprenditori onesti.