Nel 2016 il settore mutui, secondo i dati, scoppia di salute. Nonostante i dati ottimistici, però, per le famiglie e per i giovani in particolare non è così scontato che nella realtà i cordoni delle borse bancarie si aprano volentieri alla prospettiva dell’acquisto di un’abitazione. È per situazioni del genere che esistono forme di incentivo come il Fondo Garanzia Prima Casa, confermato anche per il 2017, destinato a famiglie e giovani coppie che attraversano un momento di difficoltà non potendo fornire sufficienti garanzie per un mutuo casa. Mutui.it, in collaborazione con Facile.it ha deciso di fare chiarezza su cosa sia e quali siano le condizioni per poterne usufruire.
Con il Fondo di Garanzia, nato nel 2014 e con circa 1600 domande al mese pervenute nell’ultimo trimestre 2016, compilando la domanda presso uno degli istituti convenzionati, di cui il sito Consap fornisce l’elenco, anche per il 2017 si può ricevere dallo Stato la copertura del 50% della quota capitale per mutui prima casa del valore massimo di 250 mila euro, destinati sia all’acquisto che alla ristrutturazione di immobili senza vincolo di metratura, non appartenenti a categorie di lusso. Fino al 2017 la dotazione messa a disposizione dallo Stato era di 670 milioni di euro.
A fare richiesta per il Fondo può essere chiunque, senza limite di età o reddito, non sia proprietario di altri immobili ad uso abitativo se non ereditati, con tassi calmierati per giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, giovani under 35 con lavoro atipico e conduttori di alloggi di proprietà IACP.
I moduli per la domanda si trovano presso gli istituti di credito aderenti.
Il Rapporto Italia Eurispes 2017 pare confermare il fatto che gli italiani, quando chiedono un finanziamento, lo fanno soprattutto per comprare casa (nel 46,8% dei casi è così). Quanto, però, al fatto che il mutuo sia una passeggiata il centro di ricerca avanza qualche dubbio; nell’indagine si evidenzia come un giovane su dieci non riesca a sostenere la rata del mutuo (o anche il canone d’affitto) e si veda costretto, presto o tardi, a fare ritorno a casa dei genitori. Un fenomeno che accade soprattutto al Nord-Ovest (il 19,5% dei casi), e che va accostato al fatto che, del 28,7% di famiglie italiane che ha dovuto chiedere prestiti in banca, il 7,8% non li abbia ottenuti.
I numeri dei mutui sottoscritti in Italia, però, nel complesso sono buoni; lo dice anche l’ultimo Barometro Crif, che segna non solo una crescita del mercato che prescinde, stavolta, dalle surroghe, ma anche un innalzamento degli importi richiesti, grazie ad un cosiddetto miglioramento delle condizioni di accesso al credito che incentiva le famiglie a rivolgersi alle banche per ottenere finanziamenti, soprattutto per l’acquisto di una casa, ma anche a causa dei prezzi di acquisto degli immobili, divenuti più accessibili, e ai bassi tassi di interesse che hanno reso appetibili i mutui, soprattutto quelli nella fascia compresa tra 16 e 20 anni di durata.
E i dati Crif parlano di un dicembre che ha fatto registrare un +21,3% annuo nelle richieste di mutui e surroghe, mentre lo stesso valore, per l’intero 2016, ha fatto registrare un aumento del 13,3%. Anche l’importo medio dei finanziamenti richiesti a dicembre si è attestato a 125.360 euro (+2,5% annuo), invertendo il trend di continua contrazione che si verificava dal 2010, segnale di una fiducia che, a quanto pare, sta tornando. Nell’intero 2016 l’importo richiesto per un mutuo casa si è attestato in media a 123.324 euro (+0,9% annuo), ancora lontano però dagli oltre 136 mila euro del 2009.
Floriana Liuni