L’ammontare degli emolumenti ai conduttori televisivi ce li fornisce il quotidiano La Stampa. Prendiamo un esempio: il conduttore televisivo RAI ed ex giornalista, Massimo Giletti. Alla Rai, cioè anche a noi contribuenti che paghiamo la tassa/canone, è costato 313 mila euro. Ricordiamo il Giletti conduttore televisivo che si scagliava contro i privilegi della "casta politica". Un fustigatore dei costumi, un Savonarola dei nostri tempi. Giletti è stato anche giornalista, iscritto all’Ordine dei giornalisti; ora non lo è più. Come mai? Si è dimesso nel 2008. Perche’? Leggiamo il commento dell’allora presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Sergio Miravalle: "E’ una scelta quella di Giletti che attesta la consapevolezza dell’incompatibilità tra attività giornalistica e pubblicità ". Spiega una nota dell’Ordine "E’ la conclusione di una vicenda che aveva gia’ visto Giletti sottoposto, sempre per la stessa violazione sulla pubblicità, a tre sanzioni disciplinari nel 1998, nel 2005 e nel 2006, rispettivamente a dodici, due e poi ancora dodici mesi di sospensione. Il nuovo procedimento riguardava lo spot del pollo Amadori nell’ambito di Domenica In su Rai Uno". Insomma, Giletti ha più volte violato le regole deontologiche da lui stesso sottoscritte, ma ha fatto il censore dal pulpito della RAI. Ma ci faccia il piacere, direbbe Totò.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc