RENZI, IL PD E LE PESANTI RESPONSABILITÀ DEI CATTOLICI

di Nicola Currò

A Roma avrà luogo l’assemblea del Partito Democratico il cui esito appare quanto meno scontato: la minoranza interna – quella per intenderci composta dai vari Emiliano, Rossi, Speranza, Bersani e D’Alema – si scinderà dal resto del partito (forti anche dei sondaggi che li danno a un 6,5%!) poiché questo è l’unico risultato cui Renzi ambisce davvero.
Dopo il proficuo periodo della “rottamazione” Renzi ha subito un’involuzione umana e politica non di poco conto. Il potere ha incarognito l’uomo di Rignano, mentre la pesantissima batosta rimediata il 4 dicembre ha reso pieno di livore il cerchio magico dei Renzi boy’s come dimostra lo sfogo di Maria Elena Boschi che, in un colloqui con l’ex premier, si è completamente scagliata contro «chi ha persino brindato» la sera del referendum costituzionale. Si sa: in politica quando si smettono le arti della diplomazia, della mediazione, del pragmatismo, del metodo democratico per convergere in una posizione determinata da livore, voglia di vendetta, protensione allo scontro con l’avversario, ecco quando tutto questo accade si può tranquillamente affermare che si è all’inizio della fine. La parabola renziana certifica inesorabilmente di essere giunti, con largo anticipo rispetto alle previsioni iniziali, all’inizio di questa fine. E si è giunti non perché Renzi sia riuscito nell’intento di portare a termine la “rottamazione”, bensì perché (rubo un post di @simona.bonfante) “la parola chiave ora è: raccolta differenziata – plastica di qua, organico putrefatto di là. Questo presente è il futuro costruito 3 anni fa da Renzi e i suoi rampantissimi replicanti. Un capolavoro di vittorie di Pirro. Stressanti, inutili, patetiche, auto-celebrative vittorie mediatiche di Pirro”.
Affrontiamo ora le colpe politiche dei cattolici. Nel disastro renziano grosse responsabilità sono da addebitare al mondo cattolico e alla totale incapacità di compiere scelte politiche sensate dimostrata negli ultimi anni, ovvero da quando il cardinale Camillo Ruini ha smesso di rivestire ruoli operativi nella Chiesa. Quel che ha portato Renzi e i suoi replicanti a montarsi la testa e a perdere completamente il lume della ragione sono state le Elezioni europee del 2014 quando il Pd ottenne il 40,8% dei consensi, staccando di circa venti punti il M5S. Quello fu un risultato anomalo per un partito di sinistra in Italia e fu un risultato frutto di alcune circostanze fortuite. Lo spauracchio rappresentato dal M5S e una concezione moralista nei confronti di Berlusconi e delle sue vicende personali (a quanto pare per ciò che riguarda le unioni civili fortemente volute da Renzi buona parte di questi moralisti a corrente alternata non hanno avuto nulla da ridire!) ha spinto una rilevante fetta del mondo cattolico a convergere su Renzi e il Pd considerati come il meno peggio offerto dalla piazza politica. Ebbene quella scelta irragionevole compiuta dal mondo cattolico nel 2014 ha segnato tutta la fase successiva della politica di Renzi. Convinto di avere il 40% dei consensi, Renzi si è lanciato in una forsennata conquista del Paese facendo approvare una legge elettorale truffa, riducendo sempre più gli spazi di libertà dei cittadini, promuovendo un referendum costituzionale senza prevedere un piano alternativo e lasciando l’Italia ancor più sull’orlo del baratro rispetto a quando l’aveva presa in mano. Purtroppo l’atteggiamento poco lungimirante del 2014 molti cattolici lo hanno replicato in occasione del referendum di dicembre.
La situazione difficile in cui ci ritroviamo in questi giorni con il Paese totalmente ostaggio di Renzi e il Pd è dunque anche colpa della incapacità di discernimento del mondo cattolico e della miopia politica che lo contraddistingue da molto tempo. Purtroppo all’orizzonte, nonostante la proficua e intelligente pastorale di Papa Francesco, non si intravvedono elementi positivi e la sensazione è che ormai la capacità del cattolicesimo di produrre cultura autenticamente cristiana sia quasi completamente venuta meno. Molti alla fine decideranno di optare per il M5S, altri continueranno nello loro gioco di fine strategismo politico che non produrrà alcun risultato utile. Anche il cattolicesimo e divenuto liquido ma, a parte le solite minoranze creative, molti ancora non se ne sono accorti.