Quali sono i dieci (peggio) nuovi film italiani da non perdere? Le dieci nuove (peggio) norme antipirateria? I dieci peggio regali di Natale, o i dieci peggio parenti che ti vengono in casa per le feste? Ecco un piccolo decalogo sgrammaticato e satirico, sul nostro tempo, gli status imposti, la piega che diamo agli strumenti e alle circostanze proposto e interpretato da Amleto de Silva in un evento tutto da ridere e riflettere promosso in collaborazione con l’Associazione Guapanapoli, una realtà sportiva dilettantistica e di promozione sociale, che raccoglie persone accomunate dall’amore per la cultura e il benessere fondata da Marta Del Giudice, (Presidente), Armando Grassitelli e Roberta Cuomo. Vignettista di successo (Cuore, Smemoranda, etc.) blogger (amlo.it), autore di saggi di costume, vincitore nel 2000 del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi, con i suoi Dieci Peggio Amleto de Silva, in arte Amlo, ci regala una piccola carrellata di decaloghi che, partendo da stereotipi sociali, comportamentali, commerciali e culturali, scava sotto la superficie, per arrivare al nostro bisogno di essere confortati dall’apparenza che sappiamo dare di noi stessi e di cui amiamo circondarci. Nel mirino c’è un po’ di tutto; si passa dai film con titoli e vicende che fanno il verso tanto alle pellicole di costume dozzinali, quanto a quelle d’autore, alla farraginosità delle norme di sicurezza contrarie ad ogni buon senso. Sotto la lente d’ingrandimento passano anche i nostri comportamenti sui social network, in particolare Facebook, a detta dell’autore l’unica vera piattaforma che consenta di riuscire a creare un minimo di contatto e di dialogo, ovviamente solo seguendo i peggiori pazzi e la famiglia, scandagliata attraverso i riti delle feste, in particolare il Natale, uno dei momenti più drammatici della vita di una persona. Parola di Amlo.
Mercoledì 8 marzo, alle 21.00 in occasione della Festa della Donna, sul palco dell’AvaNposto sarà di scena Feminalîa, una pièce che unisce insieme, testi e musica in un sapiente lavoro di ricostruzione storica sulla condizione femminile. Un inno alle donne, alla loro forza, alla loro fragilità e una denuncia delle libertà negate e delle violenze. Più storie si inseguono, si scontrano e si sovrappongono in una dimensione temporale dilatata, contrapposta alla velocità delle trasformazioni della società che imprigiona molte di esse, ancora poco abituate a scegliere, a essere solidali tra loro, come se fossero ciclicamente bloccate in un’esitazione tra l’essere l’oggetto che viene loro proposto e la rivendicazione di riconoscersi come essere umano. Lo spettacolo è frutto di una ricerca di storie e testimonianze tratte dalla vita reale, accompagnate da melodie vocali polifoniche, brani di musica antica e canti di lavoro con una drammaturgia che mette insieme opere e poesie classiche di Salvatore Di Giacomo, William Shakespeare, Raffaele Viviani come Assunta Spina, Otello e Bammenella e testi inediti di Gianfranco Gallo e Fabio Pisano. In scena Lorena Bartoli, Noemi Coppola, Laura Cuomo, Daniela Dentato, Francesco Luongo, Marilia Marciello, Emanuele Pianese, Angelo Plaitano. La direzione musicale è affidata ad Angelo Plaitano e Laura Cuomo. La regia è di Francesco Luongo.