St. Taurus healthy pub, tre fratelli compagni di viaggio

Se amate la buona cucina e coltivate l’amore per l’arte dovete andare assolutamente al St. Taurus healthy pub, la cucina a servizio del benessere. Il St. Taurus healthy, si trova a Messina in via Ettore Lombardo Pellegrino 105-109. La poesia, si sa, non sfama. Ma forse ci resterà solo quella. Volevamo pane e rose, ma ci accontenteremo di un bicchiere di vino. Il St. Taurus nasce dalla volontà di introdurre, nella realtà messinese, una nuova cultura alimentare in cui, alla qualità eccellente delle materie prime, viene affiancata una innovativa tecnica di lavorazione delle stesse. A gestire il locale tre fratelli: Bianca: 33 anni, avvocato, organizzatrice di eventi; Dario: 29 anni, praticante avvocato, gestore/ responsabile di sala; Davide: 29 anni, Chef, Cuoco di Alta Cucina Italiana, diplomato alla Alma, Accademia di cucina il cui Rettore è Gualtiero Marchesi. Un bravo critico gastronomico dovrebbe avere un palato incredibile nonché… avventuroso e dire una parola chiara sul menù. Sulle portate che saranno servite. Sulle pietanze e su chi cucinerà – qualcuno del Gambero Rosso, un intervento chic o i militanti vecchio stampo che hanno nutrito generazioni di militanti. Se dipendesse dal sottoscritto mangereste pasta e latte “made in China” ma per vostra fortuna Bianca, Dario e Davide la pensano in maniera ben diversa: “I nostri menù sono frutto di uno studio della chimica-fisica degli alimenti e delle loro trasformazioni. Grazie all’uso di tecniche, quali il sottovuoto e la cottura a bassa temperatura, e alla attenzione nel preservare i nutrienti, rispettando i tempi e le temperature durante la cottura, riusciamo a ottenere, da ogni singolo piatto, la massima espressione in sapori e valori nutritivi. Per garantire un alto standard igienico, una migliore freschezza e una conservazione ottimale, scegliamo di non usare il surgelato ma di abbattere alcuni prodotti stagionali al meglio della loro potenzialità, al fine di mantenerne intatte le proprietà organolettiche e nutrizionali. In tutti i nostri piatti sono comuni: un alto valore vitaminico – anche delle vitamine termolabili – e un basso tenore lipidico, ottenuto grazie al prevalente utilizzo di grassi nobili e di natura vegetale”. Ma non è solo per questo che il St. Taurus healthy pub, merita la nostra attenzione: tra una pietanza e l’altra, tra un bicchiere di vino o di birra artigianale si possono scoprire li linee programmatiche per il futuro governo, fino alla legge elettorale. Bianca, Dario E Davide ci offrono, su un vassoio d’argento, poesia, politica, cibo e arte. Si fa presto a dire lotta di classe e di tavola: si rischia infatti la divisione in correnti politico-gastronomiche. E in una “festa” non è bello: è come quando si arriva casual a un appuntamento formale, in jeans a un matrimonio, in giacca a un falò sulla spiaggia, senza cravatta al Senato o in abito lungo di raso in un’osteria fuori porta. Ma per fortuna grazie alla gentilezza di Bianca, al sorriso Dario, alla maestria dietro ai fornelli di Davide non c’è il rischio che la visita al St. Taurus si sdoppi: i vip a destra per la nouvelle cuisine e l’antipasto di fragola e gamberetti (mezza fragola e un gamberetto su un piatto di porcellana finissima con decorazione di basilico) per lasciare spazio alla creatività e alle idee, tutti gli altri – ex militanti, sinistrorsi, precari, indecisi, simpatizzanti, studenti e intellettuali poco modaioli – a sinistra lungo la fila che conduce al panino e alla birra alla spina (o al vino, che per i nostalgici sarà ancora rosso). Il dilemma non è peregrino, del resto siamo a Messina, città piena di santi peccatori, poeti e navigatori. I nostri tre eroi però ci tengono a precisare, proprio a scanso di equivoci: “Già due secoli fa, il grande Maestro Escoffier, sosteneva che la cucina deve adattarsi ai ritmi della vita moderna ed a cambiare devono essere i metodi di cottura, che devono diventare più scientifici, al fine di contribuire alla maggiore rapidità del servizio, senza tuttavia nuocere alla qualità delle vivande. Di fronte a una ristorazione troppo concentrata sul piatto bello e pronto, intendiamo proporre e rilanciare la genuinità del sapore, punto di forza della cucina espressa. Il St Taurus si propone di effettuare il giusto connubio tra la ristorazione salutistica, c.d. Health Claims, che oltre a soddisfare le esigenze di gusto punta fortemente ad un’idea di cucina sana, e il confort food, piatti appaganti che deliziano il palato e ristorano lo spirito. L’intento è quello di offrire, anche ai più giovani, la possibilità di avvicinarsi a una filosofia alimentare rivolta al benessere. Allo stesso modo, le nostre birre alla spina vengono refrigerate naturalmente al fine di offrire un prodotto che viene addizionato ad anidride carbonica in minima quantità e che, pertanto, mantiene inalterate le caratteristiche organolettiche della tradizionale birra tedesca. E ancora, l’acqua minerale viene microfiltrata e imbottigliata in vetro al momento di essere servita così da evitare contaminazioni di sostanze plastificanti”. Bianca, Dario e Davide, per fortuna che ci siete voi a tenere alto il vessillo. A furia di prendere fregature, dalla vita, noi messinesi non mangeremo biologico perché non ci fidiamo più e sul balcone, in omaggio al protezionismo e alla privacy, coltiveremo oppiacei di nascosto dal finanziere vicino di casa: tutto questo per dimenticare la rata del mutuo intergenerazionale che le banche fra poco lanceranno, una superofferta che partirà da noi e percorrerà tutto l’albero genealogico futuro per arrivare ai nostri pronipoti – e all’occorrenza anche più in là. E loro erediteranno non solo il deficit del Comune ma anche quello privato del bilocale acquistato dai bisnonni. Volevamo pane e rose ma col rincaro della farina ci resteranno solo le rose. E anche di quelle non sapremo la provenienza: bisognerà stare attenti perché si rischierà di avere in casa fiori prodotti dal lavoro minorile di bambini ridotti in schiavitù. Epperò, basta lagnarsi, una visita al St Taurus per sognare l’alba, un futuro migliore. Lasciare spazio alla fantasia e alla creatività di ogni singola festa: siamo democratici, la cena inventatela voi. Predisporre un menù etnico e interculturale per far innervosire i nazionalisti di destra che magari in privato mangiano pizza sfornata dal cuoco egiziano o da Rocco del Marocco, che in realtà si chiama Mohammed e parla francese, inglese, arabo e dialetto romano. Un’improvvisa dolcezza romperà allora il muro di pessimismo. Se anche una sola persona è in grado di sognare potremo ancora avere pane e poesia e un bicchiere di vino rosso per aiutarci a volare.