Tagliare i vitalizi? La fregatura la prenderanno i pensionati comuni

Se c’era bisogno, la conferma è arrivata. Come avevamo scritto in un intervento precedente il taglio dei vitalizi, dei quali tanto si parla in tv e sui giornali, nasconde la vera proposta: quella del taglio delle pensioni comuni. Tagliare i vitalizi è un’operazione simbolica, il grosso verrebbe dal taglio delle pensioni più alte dei pensionati comuni, ha dichiarato il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ma a supportare la tesi del presidente dell’Inps, ieri è apparso un intervento, a piene pagine su La Repubblica, di un suo collega dell’Università Bocconi, il prof. Roberto Perotti, il quale conferma che il risparmio vero si otterrebbe dalle riduzioni delle pensioni ordinarie: due miliardi dal solo taglio delle pensioni più alte.
Si toglie ai ricchi per dare ai poveri, si dice ma non è così’, perché una volta affermato il principio che si possono modificare le pensioni in essere, utilizzando il grimaldello della riduzione dei vitalizi, l’asticella dell’importo pensionistico, sul quale effettuare il prelievo, si abbasserà. Si passerà dai 5000 euro, ai 3000 euro, ai 2000 euro e anche più in basso perché la maggioranza delle pensioni è compresa tra i 1000 e i 2000 euro: è lì che c’è l’arrosto più sostanzioso ed è lì che affonderanno i denti. Fanno gola i 217 miliardi di pensioni non i vitalizi. Fantascienza? No. Come abbiamo già scritto, proposte in questo senso ci sono già, anche se limitative. Si tratta di stabilire dove porre l’asticella. Per ora e’ alta, poi si potrà abbassare. Ora siamo in campagna elettorale e l’attacco ai vitalizi porta consenso, poi si passerà alle pensioni comuni. Con buona pace dei 16 milioni di pensionati italiani convinti, da qualche furbetto di turno, che si vogliono abolire i privilegi.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc