Dopo tanti dati che sono circolati, arrivano quelli ufficiali. Il mercato del giochi ha chiuso il 2016 con una spesa complessiva di 19.167 milioni di euro, in crescita dell’11,4% rispetto ai 17.203 milioni spesi nel 2015. In crescita anche la quota andata all’Erario, che ha registrato un +24,5% con circa 10,1 miliardi di euro finiti nelle casse dello Stato. Positivo il bilancio anche i giocatori che si sono portati a casa vincite per 76.804 milioni di euro, in aumento del +8,2% rispetto ai 70.998 milioni vinti due anni fa. Ma tra i dati ufficiali diffusi dal Mef, che Agimeg ha potuto visionare, ci sono delle realtà molto diverse tra i singoli giochi. Oltre la metà del mercato (per la precisione il 54,7%), lo scorso anno, è stata in mano al settore degli apparecchi da intrattenimento, che hanno registrato una spesa di 10.486 milioni di euro, in crescita del +10% rispetto al 2015. In particolare è cresciuta la spesa per le Newslot, con un +12,7% ed una spesa complessiva per 7.481 milioni, mentre quella per le Vlt ha toccato i 2.762 milioni, in crescita del 3,9%. In totale il mercato degli apparecchi da intrattenimento ha portato nelle casse dell’Erario 5.898 milioni di euro, segnando un +30,8% rispetto al 2015. Ancora meglio hanno fatto le Newslot, registrando un +36,3% ed un importo di 4.608 milioni di euro, mentre le Vlt hanno dato all’Erario 1.271 milioni, con una crescita del +14,5%. Gode di buona salute anche il settore dei giochi a base sportiva, che ha registrato una spesa totale di 938,2 milioni di euro, in aumento del 19,7%. La parte del leone è stata fatta però delle scommesse sportive, con una spesa nel 2016 per 925,7 milioni ed un aumento rispetto al 2015 del +20,6%. In calo invece i concorsi pronostici (-23,7%) ed giochi “Big” (-33,4%). Ma se la spesa è in aumento, lo stesso non si può dire per la quota che il mercato dei giochi sportivi ha portato all’Erario: con i 189,2 milioni di euro dello scorso anno questo mercato ha segnato un -6,7% di incassi per lo stato, valore che scende al -5,7% considerando le sole scommesse sportive. Bilancio più che positivo anche per il Lotto che ha registrato una spesa di 3.068 milioni di euro, in crescita del 34,4% rispetto al 2015 e per i giochi di abilità a distanza che hanno distribuito vincite per oltre 15.405 milioni di euro, registrato una spesa di 579,7 milioni ed una crescita del 20,1%. Ottima anche la performance per l’Erario che ha avuto dai proventi del Lotto 1.809 milioni di euro, in crescita del 53,5% rispetto all’anno precedente, mentre dai giochi di abilità a distanza oltre 116 milioni, in aumento dell’11,4%. Sempre in crescita anche il Betting Exchange (spesa a 3,7 milioni con un +48,5%), il SuperEnalotto (sul quale sono stati spesi 625,3 milioni di euro con una crescita dell’11%), le Lotterie telematiche (+116%) e le scommesse virtuali, che con una spesa di 161,4 milioni di euro, hanno visto crescere il proprio mercato del 6,3% ed hanno portato nelle casse statali 38,3 milioni. Ancora in calo invece il settore dei giochi su base ippica, che hanno registrato una spesa per 170,4 milioni di euro, con un decremento rispetto al 2015 del -5,9%. Non è andata meglio anche all’Erario che da questo settore ha incassato 28,2 milioni di euro, in calo del 4,6%. Con una spesa di 566,3 milioni di euro anche il Bingo è risultato in calo nel 2016, con un -6,2%. Stabile invece la quota per l’Erario (192,2 milioni). Dati negativi anche per l’Eurojackpot (-7,3% con una spesa di 56,5 milioni) ed il Winforlife (-18,5% e spesa a 22 milioni). Stabile il Gratta e Vinci, che ha registrato una spesa di 2.364 milioni di euro (-1,2%) e le Lotterie tradizionali (con una spesa per 46,8 milioni).
