L’ACU – Associazione Consumatori utenti – sede di Messina, in persona del proprio referente Avv. A. M. Serena Pandarola ed a nome di oltre 50 utenti, in occasione della carenza idrica imponente verificatasi nel mese di ottobre 2015, come previsto dalla Carta dei servizi dell’azienda in questione, proponeva reclamo nei confronti di AMAM Spa, affinché la stessa predisponesse un indennizzo per il disservizio subito dall’utenza e si adoperasse per modificare la Carta stessa (risalente al lontano 1999) per renderla uno strumento effettivo, volto a dare voce alle esigenze degli utenti-consumatori ed a disciplinare i rapporti tra questi e il gestore del servizio idrico.
Quest’ultima richiesta formulata dall’ACU si pone in linea con quanto statuito prima dalla Legge Finanziaria 2008, articolo 2, comma 461 – “Carta della qualità dei servizi” -che, tra l’altro, fa obbligo ai gestori dei servizi pubblici di confrontarsi con le associazioni dei consumatori rappresentative sul territorio e più di recente con il Testo integrato per la regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato (RQSII) emanato dall’Autorità dell’energia, del gas e del servizio idrico (AEEGS) nel dicembre 2015.
Le norme ivi contenute, tra l’altro, stabiliscono che la Carta di qualità dei servizi nel disciplinare i rapporti tra gli utenti e il gestore del servizio idrico debba: rispettare determinati standard di qualità nell’erogazione dei servizi, prevedere rimborsi automatici per una serie di disservizi ed stabilire termini massimi nella gestione delle problematiche con l’utenza.
L’Amam, nonostante un incontro avvenuto tra le rappresentanze dell’ACU e il Pres Termini alla fine del 2015, rimaneva sorda alle richieste espresse nel reclamo inoltrato. Dopo aver atteso invano dei mesi nella speranza di un riscontro da parte del gestore, l’Avv. Pandarola nell’interesse degli utenti rappresentati inviava nel mese di ottobre 2016 un reclamo all’Autorità garante del settore per metterla al corrente di tale situazione.
Nel mese di febbraio 2017 l’Autorità inviava una email nella quale disponeva che l’AMAM desse riscontro alle richieste formulate nel reclamo.
Dopo i vari tentativi di incontro non andati a buon fine per impegni sopraggiunti del rappresentante dell’AMAM, che hanno determinato lo scadere del termine concesso dall’Autorità per dare riscontro alle richieste dalla stessa formulate, martedì 4 aprile p.v. si terrà il primo incontro che nelle speranze dell’ACU e dell’Avv. Pandarola è teso a porre le basi di una reale e fattiva collaborazione tra l’ACU, le altre associazioni dei consumatori e l’AMAM nella qualità di gestore del servizio idrico nell’interesse dei cittadini e per il benessere della città di Messina, affinché episodi come quello avvenuto nel 2015 ed in generale i rapporti tra AMAM e gli utenti siano gestiti con maggiore consapevolezza, responsabilità e collaborazione da entrambe le parti nel rispetto dei principi di trasparenza e partecipazione di cui tanto si parla di questi tempi.