I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno dato esecuzione, su ordine della Procura della Repubblica labronica, ad un decreto – emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, Ottavio Mosti – finalizzato al sequestro preventivo di denaro e beni, riconducibili ad una società, operante nel settore turistico, nonché al suo rappresentante legale. Le attività scaturiscono da una verifica fiscale eseguita nel 2016 da militari del Nucleo di Polizia Tributaria, a seguito della quale sono stati riscontrati, per l’anno d’imposta 2015, omessi versamenti I.V.A. per circa 380 mila euro, con il superamento della soglia di punibilità prevista per il relativo reato fiscale e la segnalazione alla locale Procura della Repubblica del rappresentante legale. Di conseguenza, in sede di esecuzione del provvedimento cautelare, i militari hanno provveduto a ricostruire le disponibilità finanziarie e la situazione patrimoniale della società e del suo legale rappresentante, sottoponendo a vincolo cautelativo denaro e titoli per un ammontare complessivo pari a circa 320 mila euro, comprensivo di sanzioni e interessi. Tale provvedimento fa seguito ad un’altra misura cautelare che lo stesso personale della Guardia di Finanza aveva eseguito nei confronti della medesima società e del suo rappresentante legale su ordine del GIP di Livorno, Antonio Del Forno, nel secondo semestre dello scorso anno, con il sequestro preventivo di denaro e titoli per circa 350 mila euro, a fronte dell’omesso versamento di ritenute riferite ad emolumenti al personale erogati nel 2014. Prosegue, pertanto, in ossequio alle linee strategiche emanate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e sulla base delle direttive del Procuratore Capo della Repubblica di Livorno, la sistematica attività di aggressione dei patrimoni illeciti, a tutela dell’Erario e delle imprese ottemperanti agli obblighi fiscali. Solo nelle ultime settimane, i Reparti della Guardia di Finanza di Livorno hanno sottoposto a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e beni immobili per circa 1,2 milioni di euro, collegati a reati fiscali.