Nella mattinata odierna il Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito quattro misure cautelari, di cui una in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di un dipendente regionale e di privati imprenditori indagati per concorso in truffa ai danni dello Stato, oltre al sequestro preventivo della somma di denaro per oltre € 250.000,00 nei confronti di una società di Vicenza che opera mediante l’impiego di elicotteri. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catanzaro, su richiesta del Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e del Sostituto Procuratore Alessandro Prontera della Procura della Repubblica di Catanzaro diretta dal Procuratore Nicola Gratteri. I provvedimenti riguardano Giancotti Nicola di Sellia Marina (CZ) di 58 anni, funzionario della Regione Calabria già in servizio presso la Protezione Civile (custodia cautelare in carcere), e altri tre soggetti (arresti domiciliari), nelle rispettive funzioni di Amministratore di fatto (Tornello Giuseppe di Vicenza di 80 anni), Legale Rappresentante (Tornello Luigi di Vicenza di 42 anni) e Procuratore Speciale (Speziali Giuseppe di Bovalino di 74 anni) della Elimediterranea s.p.a., società vicentina proprietaria di elicotteri che ha operato per diversi anni nel settore dell’antincendio boschivo per la Regione Calabria. In particolare, i predetti soggetti attraverso artifici e raggiri provvedevano a presentare e a farsi liquidare due fatture dalla Protezione Civile regionale precedentemente già pagate, per un importo totale di poco più di 250.000 euro, cagionando alla Regione Calabria un danno dello stesso importo per un esborso del tutto privo di oggettiva giustificazione causale. Nello specifico, le due fatture, riguardanti servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi, emesse nel 2012 dalla società Elimediterranea, furono liquidate dalla Regione Calabria una prima volta a giugno 2013 ed una seconda volta, a distanza di un anno e mezzo, a dicembre 2014. Dopo l’effettuazione della seconda liquidazione, l’istituto di credito destinatario del pagamento per conto di Elimediterranea sollecita il saldo della prima liquidazione, all’epoca non interamente versata, così suscitando l’interesse della nuova dirigenza della Protezione Civile che si accorge del doppio pagamento. Nella circostanza il citato funzionario della Regione Giancotti, destinatario dell’odierna misura cautelare, aveva giustificato tale incongruenza (senza informare la nuova dirigenza) come un errore, sostenendo però, per dissimulare l’illecita operazione, in assoluto difetto di attribuzioni o poteri, che il pagamento del medesimo importo era comunque dovuto in relazione ad altre fatture non saldate, che invece erano già state liquidate, annullate con successive note di accredito ovvero “gonfiate”.