Vorremmo consegnare, tramite la stampa, il contributo che questa mattina, per motivi organizzativi, non ci è stato possibile presentare. Chiariamo che a nostro avviso ogni iniziativa è utile se, come in questo caso, ha come obiettivo quello di denunciare una folle ed inefficace “politica nordista” e reclamare infrastrutture adeguate ed il “Ponte sullo Stretto” per la Sicilia e il Meridione. Se invece l’obiettivo è quello di ottenere che il Governo la modifichi il DEF, attraverso l’inserimento di infrastrutture come “alta capacità” e “Ponte”, allora crediamo che la questione sia squisitamente Politica. Oggi è necessario capire chi dei politici che rappresentano i territori interessati dagli interventi infrastrutturali è d’accordo o meno a sostenere questa battaglia. Bisogna capire, uno per uno, quali dei questi rappresentanti regionali e nazionali è pronto a sostenere le istanze del territorio anche contro le indicazioni del proprio Partito. Basti ricordare che siamo stati costretti ad assistere ad un evento nel quale un Sottosegretario (Faraone) sostiene la necessità del “Ponte sullo Stretto” mentre, il Ministro (Del Rio), dello stesso Partito e corrente, dice, dopo pochi minuti, l’esatto contrario.
E se ciò non fosse stato sufficiente, una settimana dopo un altro Ministro, De Vinceti, sempre dello stesso partito e corrente dello stesso Governo, cambia idea e dice che il “Ponte” serve ma solo per collegare meglio la Sicilia e l’Italia.
Insomma vogliamo dire che è necessario capire se esiste una classe politica, prima ancora che sindacale, imprenditoriale e professionale pronta a sostenere ed abbracciare, senza se e senza ma, questo progetto di rilancio del Sud.
Non fare parlare i Politici o pensare che un “manifesto”, tra l’altro sottoscritto solo da 8 o 9 portatori di interessi di una sola città, possa avere la capacità far modificare il DEF a noi pare abbastanza ingenuo. Serve una “lobby di interessi legittimi” costruita con tutti gli attori che ci staranno, partendo dalla classe politica attuale e da quella che vorrà proporsi.
Senza sinergie di questo tipo temiamo che gli eventi come quelli di oggi rischino di restare bellissime ed interessantissime passerelle incapaci di arrivare all’obiettivo.
Se è vero che numerosi politici volevano partecipare e gli è stato impedito di intervenire allora che questi stessi signori si facciano avanti, indipendentemente dall’evento e dalle telecamere, e offrano la loro disponibilità a far parte di questo progetto ambizioso. L’unico che possa consentire al Meridione di tramutarsi da palla al piede in motore propulsore per il Paese.
reset c’è!
Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia