Le ore di sostegno agli alunni disabili non possono essere negate per motivi di finanza pubblica: a stabilirlo è stata la Sesta Sezione del Consiglio di Stato la quale, attraverso la sentenza pilota n. 2023 i cui contenuti sono stati resi pubblici oggi, ha svolto una ricostruzione complessiva della normativa sulla tutela degli alunni disabili nel mondo della scuola. Nell’individuare i principi e i procedimenti in base ai quali i diritti degli studenti con limiti di apprendimento devono essere concretamente attuati, il Consiglio di Stato ha stabilito che "le Istituzioni scolastiche ed il Ministero dell’economia e delle finanze non possono impedire – per esigenze di contenimento della spesa pubblica – l’effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla legge per i medesimi alunni disabili".
“Quanto stabilito dal Consiglio di Stato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – non fa che confermare la tesi da noi sempre condotta: la negazione del corretto monte ore di sostegno previsto nel Programma educativo individualizzato da parte dell’Amministrazione scolastica non è altro che una violazione del diritto del minore allo studio, alla sua integrazione e alla sua crescita umana, peraltro costituzionalmente garantita. I tanti successi ottenuti dall’Anief con l’iniziativa ‘Sostegno, non un’ora di meno!’ avevano già creato dei precedenti di rilievo: ora è giunto un parere autorevole, che dà ulteriore sostanza alle nostre posizioni in difesa degli alunni più deboli e bisognosi di tutela”.
Nei giorni scorsi, il giovane sindacato aveva ottenuto diversi successi. A iniziare dal Tribunale di Tivoli, dove constatata ‘l’ostinata resistenza dell’avvocatura dello Stato, che deduce l’avvenuta effettuazione delle ore (minori) assicurate dall’istituto’, il giudice ha disposto la condanna dell’Amministrazione resistente ex art. 96 cpc per responsabilità aggravata ordinando ‘l’inoltro alla Corte dei Conti di Roma per quanto di competenza in ordine alla eventuale responsabilità per danno erariale a carico dell’avvocatura dello Stato’. Stesso esito al Tribunale Civile di Civitavecchia; si è concluso che “la scelta dell’Amministrazione di prevedere una assegnazione del tempo di sostegno agli studenti disabili inferiore rispetto alle indicazioni risultanti dai piani educativi comporta una sostanziale contrazione del diritto fondamentale di istruzione e la scelta eventualmente adottata in tal senso dall’Amministrazione è idonea a concretizzare una discriminazione vietata dalla L. n. 67 del 2006”.
“Sono gli ultimi risultati ottenuti dall’iniziativa che da anni portiamo avanti gratuitamente e senza oneri per le famiglie degli alunni in difficoltà. La condanna del Ministero per responsabilità aggravata è un provvedimento che rivela come l’azione legale da noi promossa stia ottenendo i risultati attesi. Pertanto, Anief continuerà a impugnare anche i decreti dei futuri Gruppi di lavoro territoriali, già ribattezzati GIT, in tutti quei casi in cui non saranno adeguati alle nuove certificazioni. Così come contesteremo quelle decisioni, prese dalle rinnovate équipe psicopedagogiche, qualora non dovessero riconoscere le situazioni di grave disabilità e la conseguente necessità – conclude Pacifico – di assegnare il docente di sostegno, come prevedevano le vecchie regole”.
Il sindacato ricorda che in caso di inadempienze sul sostegno, le segnalazioni (da parte delle famiglie, dei docenti, dei dirigenti scolastici e del personale tutto) vanno inviate al sindacato scrivendo una e-mail a sostegno@anief.net