LOVECRAFT TALES – L’EVENTO BILINGUE DA MAGGIO AD OTTOBRE AL CAPPELLA ORSINI

Alexander (Alessio Chiodini nella versione Italiano/Andrea Famà nella versione Inglese) si imbatte accidentalmente nella tomba di Alice (Silvia Magazzù). Da quel momento, per Alexander la sua vita non sarà più la stessa. Il suo corpo, i suoi pensieri, subiscono dei cambiamenti. Ma la cosa più preoccupante, è la continua ossessione per la lettura del diario di Alice, una raccolta di storie fantastiche che la ragazza scriveva quando era in vita. La sorpresa di scoprire cosa è accaduto ad Alexander la riserviamo a teatro. Uno spettacolo che sicuramente susciterà qualche brivido, agli appassionati del genere e non.
Perché Lovecraft? Perché è interessante far rivivere da adulti le paure che avevamo da bambini, trasformandole in feticci (forse per sempre). Indagare il genere, oltre che apprezzarlo, mi ha dato la possibilità di pensarlo per il teatro, unendo la narrativa alla drammaturgia attraverso il filo conduttore di un soggetto, senza snaturarli entrambi. Operazione non semplice, considerando i contenuti dei racconti dello scrittore, fantastici, onirici, esploratori del mistero nelle varie forme. Il risultato è soddisfacente, ma il lavoro di costruzione, limatura, ricerca del linguaggio adatto a una platea formata anche da chi non è conoscitore ha richiesto il trattamento del materiale come se si dovesse proiettare un film piuttosto che assistere ad uno spettacolo dal vivo. Non a caso ci sono 2 omaggi al cinema di Coppola e di Murnau. Per gli attori, un banco di prova, sia in lettura che per la costruzione del personaggio. Lovecraft ha scritto questi racconti nei primi anni del 900. Si utilizzavano espressioni oggi non consuete, la forma di scrittura è ripetitiva e assillante. Poi ci sono visioni che appartengono al suo immaginario e non al nostro, i personaggi portati in scena sono di fatto creature ‘mitologiche’. L’impegno degli attori è stato notevole.
Lovecraft, insieme ad Allan Poe, è considerato un esponente della letteratura horror. A differenza di Poe, Lovecraft è decisamente meno sanguinario ma più descrittivo. Aveva visioni ad occhi aperti su mondi fantastici e meravigliosi. Un esploratore del mistero e della mente, indubbiamente un precursore della fantascienza. Ascoltare stralci dei suoi racconti riporta indietro nel tempo, a quando da bambini, ci incantavamo e ci addormentavamo al suono della voce dei genitori o dei nonni. Abbiamo dimenticato quanto sia prezioso leggere ed ascoltare, presi da un quotidiano sempre più frenetico e dal cinema che ha sostituito la lettura nell’immaginario di ognuno di noi. Ascoltare una storia è un’esperienza oggi diversa, una sfida perché ci chiede di porre un’attenzione particolare a quello che si sta vedendo ed ascoltando. Sicuramente affascinante. I lettori del genere non avranno problemi ad immergersi nelle acque ossessive e fantasiose di Lovecraft. Per chi non conosce la letteratura horror, una opportunità rara di scoprire questo altro aspetto della scrittura.
LOVECRAFT TALES
Drammaturgia, Adattamento e Regia: Mary Ferrara
Basato sulle novelle di Howard Phillips Lovecraft
con:
Alessio Chiodini
Andrea Famà
Silvia Magazzù

DOMENICA dalle ore 18 alle ore 19 (replica in inglese) e dalle ore 20 alle 21 (replica in italiano)
Nelle seguenti date:
Maggio (14 doppia replica in italiano) – Giugno (il 4 doppia replica in inglese / 18) – Luglio (9/23) – Agosto (il 6 doppia in inglese) – Settembre (9/17) – Ottobre (1/il 15 doppia replica in italiano)

CAPPELLA ORSINI
Via di Grotta Pinta, 21– Roma
Prenotazione TeatroSenzaTempo: Infoline 366 4538808 – www.teatrosenzatempo.com