Da tempo le Organizzazioni non governative (ONG) italiane subiscono attacchi gravissimi e indiscriminati da parte di vari esponenti politici e riprese da molti media nazionali sulla base di accuse generiche e non circostanziate.
Il tema attuale è quello relativo alle organizzazioni impegnate nei soccorsi in mare, ma in realtà si arriva a criminalizzare l’intero sistema della cooperazione internazionale, generando uno scollamento pericoloso tra i cittadini e le organizzazioni sociali.
AOI fa parte del Forum Terzo Settore italiano, come alcuni dei suoi soci (FOCSIV, COCIS, Ai.Bi), con cui condivide la mission della promozione sociale dei cittadini e della loro partecipazione attiva alla vita democratica di tutti i Paesi nel mondo.
Le ONG Italiane mobilitano più di 600 milioni euro nella lotta alla povertà e per lo sviluppo attraverso circa 3.000 progetti e programmi di cooperazione e volontariato internazionale e aiuto umanitario in decine di Paesi, impegnando più di 16.000 operatori che agiscono in situazioni difficili, a volte a rischio della vita in teatri di guerra o di catastrofi naturali, avvalendosi anche di circa 82.000 volontari.
La trasparenza è uno degli elementi caratterizzanti dell’operato delle ONG, testimoniato da: bilanci certificati, con verifiche realizzate da soggetti terzi; controlli di carattere amministrativo e di valutazione del lavoro realizzato da parte di donatori istituzionali (come Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Commissione Europea, sistema delle Nazioni Unite); bilanci sociali e relazioni di missione annuali. Queste ed altre sono informazioni pubbliche e confrontabili sulla base di standard riconosciuti a livello internazionale*. Più del 50% delle risorse con cui operano le ONG, infine, proviene da milioni di cittadini italiani che attraverso donazioni liberali e 5×1000 sostengono con fiducia il loro operato.
Questo patrimonio civile, politico e di solidarietà concreta che contribuisce sostanzialmente a far si che la cooperazione italiana sia importante in tante parti del mondo, rischia di essere irrimediabilmente compromesso dal cinismo e dall’irresponsabilità delle polemiche di questi giorni.
Tra i primi frutti velenosi della campagna in corso registriamo gli attacchi xenofobi come quello andato in scena di fronte alla sede dell’OIM (Agenzia umanitaria del sistema ONU) a Roma o la violenza verbale cui si è assistito lo scorso fine settimana durante il Festival Mediterraneo Downtown promosso da COSPE (ONG di AOI), Amnesty International e Legambiente a Prato. Sui social network purtroppo si sono registrati molte dichiarazioni di accusa, commenti e insulti razzisti.
Il rischio più grande è soprattutto l’allontanamento dell’opinione pubblica, dei cittadini, dal ‘farsi protagonisti’ della solidarietà, del volontariato e della cooperazione attiva per sconfiggere povertà, guerre, violenza e violazione dei diritti umani nel mondo.
Per questo AOI e Forum del Terzo Settore hanno deciso di organizzare questo incontro e confronto con la politica e i media, invitando a partecipare anche le altre reti e rappresentanze di ONG e organizzazioni sociali, per un dibattito faccia a faccia, in cui verranno presentati e messi a disposizione dati sull’efficacia e la trasparenza delle attività delle organizzazioni, testimonianze di volontari e beneficiari, per rispondere con i fatti alle accuse che da tempo subiscono.
Ha accettato di moderare l’incontro e stimolare il dibattito Luciano Scalettari, giornalista inviato di Famiglia Cristiana, esperto di Africa e cooperazione internazionale.