Negli ultimi anni Messina vive una crisi, apparentemente, irreversibile che trova conferma nel crescente numero di aziende e posti di LAVORO che vengono a mancare.
Proprio il tema del LAVORO dovrebbe essere, vista la drammaticità della situazione, il primo dell’agenda politica cittadina. Assistiamo, invece, a iniziative strampalate ed estemporanee che dimostrano come non esista, in chi ci amministra ai vari livelli, un’idea di sviluppo, anzi, spesso le idee proposte e/o attuate sono esattamente in contrasto con una qualunque idea, logica, di sviluppo economico, sociale e culturale. Se a livello “macro” la battaglia per “Alta Capacità” e “Ponte” resta il grande obiettivo e il solo capace di dare prospettiva a questo territorio, a livello locale, invece, l’obiettivo minimo dovrebbe essere quello di tutelare tutti quegli imprenditori che resistono e che continuano ad investire e rischiare a Messina.
Leggere di iniziative “creative” e confuse di aree pedonali senza alcuna conoscenza delle questioni urbanistiche e trasportistiche ci consente di comprendere il perché Messina sia tra le ultime Città in Italia. Invece di tutelare gli imprenditori ed i commercianti, domandosi perché si abbassi almeno una nuova serranda ogni settimana, si preferisce andare a tentoni ipotizzando pedonalizzazioni, ulteriori e improbabili. La chiusura di Piazza Cairoli ha di fatto costruito un tappo dei flussi veicolari andando ad intasare le vie a monte ed a valle della piazza e rendendo praticamente inaccessibile il Viale San Martino.
Non è un caso che proprio a ridosso della Piazza, nelle vie limitrofe a nord e sud, le attività commerciali chiudano anziché aprire.
Se i nostri amministratori viaggiassero saprebbero che a Barcelona, esempio virtuoso sia per spazi pedonali che per qualità della vita, nella “rambla”, cuore commerciale e turistico della città, lo spazio pedonale è prevalente rispetto a quello carrabile.
Mai e poi mai a Barcelona si sarebbero immaginati di chiudere il collegamento tra Piazza Catalunya ( a monte) e la Statua di Colombo ( a mare).
Lungo la “rambla” si affacciano attività commerciali, culturali ed il più grande mercato cittadino, la “Boqueria”, e le due carreggiate carrabili che la costeggiano, da monte a mare, non sono certamente un problema poiché lo spazio pedonale prevalente ha necessità di integrarsi con quello veicolare consentendo le vie di fuga ed il raggiungimento delle attività commerciali, culturali e professionali.
Basterebbe copiare, studiare i casi migliori invece di lanciarsi in assurde proposte che francamente deprimono chi non si rassegna al provincialismo ed ha il buon senso e l’umiltà di confrontarsi con le migliori esperienze internazionali.
Proponiamo quindi al Consiglio Comunale di riaprire le due strade a monte e valle di Piazza Cairoli per motivi di sicurezza, per ragioni di salvaguardia ambientale, vista la concentrazione di gas di scarico nelle vie alternative, e soprattutto per sostenere e salvare gli imprenditori che resistono ancora.
Se non vogliono anche loro ideologizzare questioni tecniche e se vogliono aiutare a non morire gli eroici imprenditori cittadini rivedano la loro scelta.
Restiamo a disposizione per qualunque chiarimento e confronto sul tema.
reset c’è!
Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia