di Roberto Gugliotta
Partiamo dal centro per arrivare, a cerchi verso le periferie. Lo Stato che da incarico ai suoi uomini migliori di combattere la mafia, di conoscere questo nemico e di ridurne il potenziale malefico Gli uomini che ci lavorano, sudano, rischiano, ottengono dei risultati e poi vengono traditi dallo Stato stesso che li processa. Giusto o sbagliato che sia (non è detto infatti che gli uomini in questione non abbiano commesso errori o abusato del proprio potere) ma la conseguenza è che il cittadino, si proprio lui, l’uomo guarda a questi uomini con fiducia (se non con orgoglio), si trovano soli davanti al nulla: spariti i valori di fiducia, sparite la sicurezza che quello è Stato, è protezione, sparita la filosofia stessa dello Stato e quindi del cittadino, quindi sparito il riconoscimento di se stesso in quanto figura politica che appartiene a un corpo di elettori, cittadini, ecc… Come fare, cosa guardare, a chi rivolgersi, di chi avere fiducia….? Lo Stato crolla con le sue azioni e i suoi uomini: è il sistema che viene messo in discussione, non più il comportamento degli uomini.