Mai come in questo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio il fantasma del boss latitante Matteo Messina Denaro volteggia sul futuro di Cosa nostra e, di conseguenza, su quella quota parte di misteriosa evoluzione criminale. Proprio su quest’ultimo aspetto si concentrano le attenzioni degli inquirenti che stanno lavorando ad un’ipotesi investigativa alla quale trovare riscontri, le cui carte portano le lancette indietro di 10 anni esatti. In quel periodo Matteo Messina Denaro avrebbe dato vita, con una serie di fuoriusciti da alcune obbedienze massoniche, alla loggia coperta e itinerante “La Sicilia”, nata “per” la segretezza e “nella” segretezza. Sul Sole 24 Ore di venerdì 19 maggio Roberto Galullo, l’inviato del Sole 24 Ore, chiarisce a che punto sono le indagini per la ricerca del Superlatitante Matteo Messina Denaro e delinea le ipotesi sui tavoli investigativi oltre a descrivere la nuova politica del Boss.
La convinzione del boss trapanese, sostengono le ipotesi al vaglio della magistratura, è che bisogna rafforzare quella tela che finora lo ha protetto a dispetto di ogni tentativo di scovarlo, separando il piano della criminalità mafiosa da quello della borghesia professionale, imprenditoriale e politica per trarre benefici senza intralci burocratici.
Questa super loggia politica, per ordine espresso di Messina Denaro, deve affiliare in tutta la regione solo imprenditori, ingegneri, architetti, avvocati, commercialisti e professionisti in generale, membri della polizia giudiziaria e – molto verosimilmente – magistrati e giudici. Oltre a pochi fedelissimi politici e amministratori.
L’inchiesta Crossmediale del Sole 24 Ore, che a venticinque anni dalla strage di Capaci disegna il nuovo volto della mafia che cambia e dell’antimafia siciliana che implode, continua anche Lunedì 22 maggio con un servizio sugli investimenti di Cosa nostra al nord e, lo stesso giorno, presentando sul sito una intervista al fondatore di Libera don Luigi Ciotti. Il giorno della memoria, il 23 maggio, il quotidiano ospiterà un’inchiesta sull’evoluzione economica di Cosa nostra e il sito del Sole 24 Ore, lo stesso giorno, pubblicherà un dossier con elaborazioni e stime dei patrimoni sottratti ai clan di Cosa nostra. Il 23 maggio il sito ospiterà anche una video intervista a Roberto Scarpinato, procuratore generale presso la Corte d’appello di Palermo e tra i più stretti collaboratori del giudice Falcone.