“Nell’esprimere la massima solidarietà al collega ed al militare rimasti feriti durante l’aggressione avvenuta a Milano ci rendiamo conto che, nostro malgrado, non proviamo alcuna meraviglia e non siamo certo colti di sorpresa da una notizia che sta scatenando – fortunatamente per certi versi – un forte dibattito, ma che non suona assolutamente nuova o ‘straordinaria’. Non è consentito ammettere che a certe cose ci si debba abituare, e però è anche assurdo e vigliacco che ce ne si occupi solo quando la notizia è funzionale agli interessi mediatici. Sono fatti gravissimi, tutti, nessuno escluso, compresi i tanti di cui non frega assolutamente niente a nessuno. E provoca grande sbigottimento l’ipocrisia e l’ignoranza di chi non si rende conto che episodi del genere accadono ogni santo giorno in ogni angolo d’Italia. Ed ancora più rabbia genera chi su certi fatti specula, e chi, poi, in completa mala fede si spinge ad emettere giudizi che fanno sicuramente più male delle coltellate, specie si tratta di qualche scienziato che addirittura veste la divisa. Qualcuno ha addirittura osato criticare i feriti o spingersi al limite dello sberleffo, e noi non possiamo che rispondere a muso duro che prima di osare aprire bocca dovrebbero tutti guardarsi allo specchio e chiedersi se davvero hanno idea di cosa significhi andare per strada ogni giorno contro l’ignoto, e finire in ospedale dopo un servizio di apparente banale routine”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia reagisce alle polemiche scoppiate dopo l’aggressione ai danni di un Agente e due Militari avvenuto ieri sera a Milano e conclusosi con l’accoltellamento del Poliziotto e di uno dei due soldati, finiti entrambi in ospedale dopo l’arresto dell’aggressore. Solidarietà da parte di molti, ma anche commenti a dir poco ingenerosi e malevoli verso i colleghi hanno costellato la rete, dove qualcuno ha addirittura espresso dubbi sulla possibilità che “il ragazzino ben ammanettato e imbavagliato” potesse essere lui vittima dei militari.
“Lo sconcerto che proviamo di fronte a tanta ottusa malignità non è descrivibile – si infuria Maccari -, e tutto questo, associato alle vere difficoltà cui dobbiamo far fronte, alle abissali carenze con cui facciamo i conti, alla schizofrenica azione di continua tortura cui siamo esposti sempre e comunque qualunque cosa facciamo o non facciamo, non fa che tradursi davvero in un vera e propria fortissima spinta a girarsi dall’altra parte!”.