"Sessanta anni fa l’Europa è nata dandosi come obiettivo centrale il superamento dei conflitti. Oggi invece c’è una scommessa che rappresenta la sfida più grande per gli anni a venire: il ruolo dell’Europa nel mondo globale. E in particolare, la capacità dell’Unione Europea di dare regole e forme ad un mercato globale che, se lasciato all’autoregolazione, produce paure e ricadute nazionaliste”. Così il vicepresidente del Parlamento Europeo David Sassoli, intervenendo all’incontro di chiusura della Scuola di formazione sull’Europa a Falconara Marittima. Un dibattito sui temi dell’agenda europea coordinato dall’assessore regionale Marco Lucchetti.
“L’Europa – continua – è a un bivio: scegliere una strada nazionalista o rilanciare lo spirito comunitario. Abbiamo capito che l’Europa si fa apprezzare dai cittadini se è utile alla loro vita. Garantiremo questo solo con un’Europa più democratica. I nazionalismi possono solo aiutare la nostra marginalizzazione. Abbiamo bisogno di cambiamenti in Europa, e al tempo stesso di profondi cambiamenti negli Stati membri. Il sistema italiano è ancora fragile e per molti versi il nostro ordinamento regionale non aiuta l’Italia ad esprimere la propria potenzialità”.
"L’uso delle risorse europee – conclude – non può essere un optional e alcune nostre regioni hanno difficoltà strutturali nell’uso dei fondi. I loro ritardi pesano su tutto il sistema italiano ed europeo. Al di sotto di alcuni standard sarebbero necessarie forme di commissariamento al pari di quanto avviene per la sanità se non vogliamo che nella prossima programmazione europea l’Italia paghi un prezzo troppo alto”.