Volutamente non entriamo nel merito della polemica tra Amministrazione comunale ed Autorità Portuale sull’apertura estiva della cittadella fieristica, perché non ne conosciamo i termini nel dettaglio. Però qualche riflessione intendiamo farla. È indiscutibile che, allo stato attuale, l’area della Fiera, appartenendo al Demanio Marittimo, sia sotto la potestà dell’Autorità Portuale, e risulta velleitario un ulteriore contenzioso da parte dell’Amministrazione comunale per ridiscutere la questione.
Ma ė altrettanto indiscutibile, e su questo concordiamo con il movimento "Cambiamo Messina Dal Basso", che non sia accettabile che dopo l’accorpamento della nostra Autorità Portuale con quella di Gioia Tauro, le sorti di alcune delle aree più pregiate del nostro territorio siano decise nelle stanze dell’Authority calabrese. E non si tratta, infatti, solo dell’area della cittadella fieristica, bensì della passeggiata a mare, della zona falcata, della via Vittorio Emanuele, il lungomare del Ringo, le zone del Baby Park e villa Sabin.
In nessuna altra città al mondo si accetterebbe una tale situazione.
Come abbiamo detto più volte, riteniamo indispensabile che prima che si verifichi il passaggio delle consegne tra Messina e Gioia Tauro, si debba avviare la richiesta di sdemanializzazione di tutte le aree del demanio marittimo non funzionali alle attività portuali, per restituirle alla piena titolarità della città. Ma va fatto subito, senza perdere ulteriore tempo, per motivi politici e di opportunità. Non crediamo che nessuno, aldilà delle diverse opinioni sull’accorpamento con Gioia Tauro che noi continuiamo a ritenere disastroso, possa non concordare con questa principio.
E se così è, ci aspettiamo che la classe politica messinese finalmente prenda l’iniziativa.